Connect with us

Focus

La cooperativa del gol e quel “centravanti da 30 reti” mai avuto. Colpa del gioco o del mercato?

Italiano

Tanti giocatori in gol, dal dopo Vlahovic è sempre mancato il bomber nel vero senso della parola. Italiano ha cambiato la sua Fiorentina nel corso del triennio

Colpa di Italiano che non mette i suoi centravanti in condizione di segnare o colpa dei singoli calciatori che non sono stati in grado di mantenere le aspettative? E di conseguenza, responsabilità della società che sul mercato non ha mai trovato un giocatore all’altezza nel dopo Vlahovic? Queste due domande sono un enorme punto interrogativo dell’ultimo biennio, destinate probabilmente a rimanere senza risposta.

Ma il tema lo ha ritirato in ballo lo stesso tecnico nel dopo partita della sfida vinta 2-1 contro il Monza. D’accordo i 19 marcatori diversi in stagione (record in Serie A, una soddisfazione), ma Italiano ha lasciato lì il concetto caro a tanti: “Se avessimo avuto un centravanti da 30 gol a stagione…”. E poi ancora: “Sarebbe piaciuto anche a me avere i tre esterni da 20 gol a testa…”. Come a lasciar intendere che i risultati sarebbero potuti essere ben diversi. Alla fine il solo Gonzalez (14 gol stagionali) rientra in quella logica di cui sopra. Parzialmente Beltran (10 centri) arrivato per fare il centravanti e alla fine utilizzato da trequartista, ma anche come mezzala. Salvo ritrovarselo a lavorare a sinistra nell’assalto al Monza (chissà che non sia un’idea per il finale di stagione). Acquisto che ci sta, logico. Al primo anno in Italia va bene così.

Il resto è andato meno bene. E se lo scorso anno la vena di Cabral e Jovic non parve incredibile (ma alla fine fecero 30 gol in due, 17 il brasiliano e 13 il serbo), quest’anno è andata ancora peggio. Detto di Beltran, tolto ben presto dal giocare spalle alla porta dove non la prendeva mai, Nzola ha messo insieme 6 reti in 44 presenze, mentre Belotti si è fermato a 2 gol in 20 partite. Siamo lontanissimi dalla cifra citata ieri sera da Italiano. Lo siamo in generale dal dopo Vlahovic. Oltre ai quattro calciatori presi a esempio c’è da aggiungere Piatek, 6 gol in 18 partite.

I numeri di Vlahovic, quando è stato allenato da Italiano, furono totalmente diversi. I due hanno ‘giocato’ insieme 24 partite prima della cessione alla Juventus a gennaio: l’attaccante serbo lasciò Firenze con un bottino di 20 gol. Non serve la calcolatrice per capire che la media è quasi di un gol a partita.

Numeri e dati, ognuno si è fatto nel tempo una propria opinione. Alla fine quanto sottolineato nella notte del Franchi da Italiano è lapalissiano: con un centravanti da 30 gol oggi la Fiorentina chissà dove sarebbe. Sicuramente in zona Champions League, quella accarezzata fino a Natale e poi scivolata via ad anno nuovo gara dopo gara. Quelle stesse partite caratterizzate da pali (anche lì la Fiorentina è regina) e rigori sbagliati. Resta la grande domanda: di chi è la colpa? Anche se oggi non serve nemmeno trovare colpevoli. Serve solo sperare che qualche gol sia rimasto nelle gambe di qualcuno per la partita contro il Napoli e per la finale di Atene. A parte tutto, ennesimo concetto lapalissiano, va bene vincere la coppa anche con un altro gol di Quarta. Ci mancherebbe altro!

46 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

46 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Focus

46
0
Lascia un commento!x