Scompare il rito del ritiro, uno dei pochi momenti in cui rompere le barriere tra tifosi e squadra
Sarà un’estate particolare per la Fiorentina, sottolinea la Repubblica, con il ritiro svolto in sede a Bagno a Ripoli, ma sarà un’estate speciale e unica anche per i tifosi. Dopo anni di montagna, da Folgaria a Castelrotto, da Cortina a Moena, tappa degli ultimi dieci anni del luglio viola, per la prima volta anche i supporters si dovranno attrezzare per vivere una prima parte di stagione con la squadra a Firenze e non nelle varie località delle Dolomiti.
Negli anni migliaia di tifosi univano la fede viola con la passione per il fresco. Il ritiro era un modo per vedere gli allenamenti, incontrare da vicino i calciatori, ottenere autografi e selfie mentre passeggiavano la sera per la città o mentre uscivano dalla crioterapia nel fiume Avisio. Insomma, uno dei pochi momenti in cui rompere le barriere che il tritacarne del calcio moderno ha inflitto, tra partite ogni tre giorni e centri sportivi sempre più blindati.
La società dal canto suo ha sempre garantito che la decisione di rimanere in loco prima di una mini tournée in Europa aveva proprio l’obiettivo di abbracciare quanti più tifosi possibili e dalle promesse si sta passando ai fatti: il Viola Park da inizio luglio infatti non accoglierà soltanto la squadra, con campi e strutture ultimate per il ritiro, ma sarà pronto anche per ricevere i tifosi. Certo, la sensazione è che non tutte le sedute saranno aperte al pubblico — quando verranno provate le esercitazioni tattiche si opterà per le porte chiuse — ma la maggior parte delle attività sarà fatta per gli spettatori, comprese alcune amichevoli che si giocheranno nei mini stadi dedicati a Davide Astori e alla curva Fiesole.
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Redazione LaViola.it