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Kean e Gudmundsson si prendono la Fiorentina. La coppia è sbocciata, e può diventare devastante

Gudmundsson e Kean

Le piccole frizioni con la Lazio sembrano un lontano ricordo. Più del 50% dei gol realizzati dai viola sono di Moise e Albert

La loro storia sul campo da nuovi compagni della Fiorentina era iniziata con qualche battibecco. Secondo rigore con la Lazio. Gudmundsson, al suo esordio con la maglia viola, ne ha già realizzato uno e ha tutta l’intenzione di calciare anche il secondo. Kean non ci sta: vuole presentarsi lui sul dischetto, ma l’islandese non sente ragioni. E segna. 2-1 e vittoria, la prima stagionale. Nell’intervista postpartita che li vede l’uno a fianco all’altro l’ex Juve sembra nervoso: risponde in modo sbrigativo e non alza mai lo sguardo da terra. Chiaramente non gli è andata giù la vicenda del calcio di rigore.

Passano due settimane e le cose cambiano radicalmente. Fiorentina-Milan, rigore per i viola assegnato dal Var. Gudmundsson ha la palla, ma appena il rigore viene assegnato alla Fiorentina la cede a Kean: erano palesemente d’accordo. Passano interminabili secondi nei quali i giocatori del Milan provano sia a protestare con Pairetto che a deconcentrare Moise. Al suo fianco però c’è sempre Gud, ma non è lì per protestare col compagno, bensì per proteggerlo dalle provocazioni degli avversari.

Poi però Kean il rigore lo sbaglia, un episodio potrebbe affossare qualsiasi calciatore – anche perché bisogna aggiungerci il rigore su Gabbia commesso a inizio ripresa –. Invece, il classe 2000 sfodera una grande prestazione fatta di sacrificio e onnipotenza fisica, che avrebbe meritato il riconoscimento del gol con quel missile che invece si stampa sulla parte bassa della traversa nel finale di gara. Prima però, c’è anche il tempo per servire un assist a Gud, che realizza il gol decisivo che fa riemergere la Fiorentina dopo un inizio di stagione davvero complicato. Una rete che l’ex Genoa fa sembrare facile, ma che è tutt’altro che banale: è una chiara dimostrazione di quanto l’islandese sia bravo nel vedere la porta.

E la questione rigori? Risolta con una risata. “Nello spogliatoio scherzavano tra di loro a fine partita, a me piace così: tra uomini ci si parla”, ha dichiarato Palladino nel postpartita. Il quale però ha anche chiarito: Il primo rigorista è Gud, il secondo rigorista è Moise. Oggi però il gesto di Gud vi fa capire l’altruismo dei ragazzi, perché voleva concedere a Moise di tirare il rigore”. La gerarchia è stata stabilita. Ed è giusto così. Gudmundsson ha pagato il suo “debito” con la Lazio, quando forse questa gerarchia non era ancora così chiara e Kean aveva tutto il diritto di voler battere il secondo rigore, visto che l’islandese era all’esordio con la Fiorentina e l’italiano stava letteralmente tirando la carretta là davanti da settimane.

Il rapporto tra i due sembra ottimo. Su Instagram hanno scherzato insieme, postando un fotomontaggio che li riguarda preso in prestito dai protagonisti di un film della saga Fast and Furious. Poi Gudmundsson ha rincarato la dose, generando un meme che paragona una foto dei due assieme a Bove, mentre festeggiano il gol vittoria dell’islandese, all’attacco stellare del Barcellona di Messi, Neymar e Suarez. Semplici scherzi da ragazzi quali sono, che però testimoniano che le (piccole) tensioni di qualche settimana fa sono un lontano ricordo.

Come creatore di meme Gudmundsson se la cava bene

È successo quello che in tanti si auspicavano: Kean e Gudmundsson sono diventati i pilastri dell’attacco gigliato. Una coppia sulla carta intrigante, che ora potenzialmente può diventare devastante. In una Fiorentina non bella ma pratica, che cerca di badare al sodo senza troppo affidarsi al palleggio, le giocate dei singoli possono davvero cambiare faccia a una stagione iniziata malino. E una coppia di giocatori così forte e potenzialmente complementare là davanti non si vedeva da tempo a Firenze. Lasciamo a voi i riferimenti alle grandi coppie di attaccanti del passato per non creare paragoni scomodi, ma sicuramente qualche idea ve la siete fatta.

Anche le cifre cominciano ad essere interessanti. 5 gol in 10 partite per Kean, 3 reti in 4 presenze per Gudmundsson. Fanno 8 gol sui 15 totali realizzati fin qui dalla Fiorentina, più del 50%. E se col Milan è arrivato il primo assist di Moise per Albert, siamo sicuri che il numero 10 vorrà restituire il favore al più presto. D’altra parte, è evidente come l’intesa tra i due stia pian piano crescendo.

Certo, siamo solo all’inizio. Di Gudmundsson abbiamo visto solo degli sprazzi: l’ex Genoa è ancora troppo discontinuo all’interno della stessa partita e deve capire meglio come si muovono i suoi compagni, per posizionarsi in modo più efficiente sul terreno di gioco. Kean è stata la sorpresa di questo avvio di stagione: ora deve confermarsi su questi livelli. E crescere sotto l’aspetto realizzativo: la media gol è più che buona, ma è un po’ “drogata” dalle reti realizzate contro avversari modesti in Conference League. In campionato siamo a 2 gol in 7 presenze, Moise può fare meglio. Sperando fin dalla ripresa del campionato a Lecce: vorrebbe dire che la lombalgia che lo ha costretto a dare forfait alla Nazionale è stata completamente smaltita.

Insomma, tante delle eventuali fortune di questa Fiorentina passano dal rendimento del 10 e del 20 viola. Palladino lo sa bene, e farà di tutto per metterli a proprio agio. La squadra ha ancora diversi problemi, ma con due così là davanti tanti di questi potrebbero essere risolti.

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