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Kayode e un inizio di rincorsa. Ma la Lazio evoca dolci ricordi

Kayode - Fiorentina

Il no della società sul mercato nonostante le importanti offerte, i primi errori e le panchine in serie. Ma contro la Lazio…

Dodo 488 minuti giocati, 6 partite su 6. Kayode 99 minuti giocati (3 presenze su 6). Il testa coda del minutaggio delle prima parte di stagione viola è tutto sulla fascia destra. Il brasiliano è stato fin qui il giocatore più utilizzato da Palladino, il classe 2004 invece è davanti solo a due giocatori ceduti (Bianco 84 minuti, Barak 55) e a uno appena arrivato come Adli (37 minuti).

PRIMI ERRORI. Un inizio di stagione di rincorsa insomma per Micky Kayode, un ballottaggio vinto praticamente sempre da Dodo su quella fascia. Una sola partita da titolare per il classe 2004, quella d’andata contro la Puskas Akademia. Due errori in avvio di gara, due gol degli avversari e sostituzione già all’intervallo. Poi la parte finale di gara in Ungheria e prima ancora il finale di Parma. Stop. Anche normale, vien da dire, per un giovane che comunque deve imparare a gestire situazioni e apprendere tatticamente le direttive del nuovo tecnico. Ma minutaggio che fa riflettere per un ragazzo che in realtà, in estate, era stato al centro di importanti proposte dalla Premier (dai 20 milioni in su) e rappresenta ad oggi uno dei calciatori dalla quotazione più alta della rosa viola.

DALLA LAZIO ALLA LAZIO. Insomma, in una Fiorentina che cerca ancora di trovare certezze (specialmente in difesa) c’è un Kayode che aspetta il suo momento. In estate Palladino lo ha impiegato più volte anche nei tre dietro (con risultati alterni), chissà che oltre ad alternativa a Dodo il classe 2004 non possa anche ritagliarsi spazio in quella veste. Intanto domenica c’è la Lazio, una squadra che evoca dolci ricordi per Kayo. Nell’ultimo incrocio al Franchi, a febbraio, contro i biancocelesti il terzino segnò infatti il suo primo e unico gol tra i professionisti. Inserimento profondo a destra (uno dei tanti della scorsa stagione) e colpo vincente su cross basso di Belotti. Grande esultanza e corsa sfrenata verso i tifosi. Grande gioia rimasta per il momento isolata. Ma chissà che proprio domenica, contro quella Lazio, non possa finalmente svoltare la stagione del giovane di Borgomanero.

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