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Se la scorsa estate il ritiro di Moena era servito soprattutto per valutare (anzi, ri-valutare) tanti giocatori che parevano ‘persi’ (da Saponara a Duncan, in diversi si sono poi affermati a sorpresa), quest’anno in Trentino per Italiano sarà tutta un’altra storia. Tre colpi già ufficializzati sul mercato (Gollini, Mandragora e Jovic), un altro in arrivo a breve (Dodô) e un’ossatura già molto importante su cui lavorare in vista della stagione che partirà tra poco più di un mese. Tempismo e idee chiare, stavolta la Fiorentina ha messo a disposizione del tecnico una rosa competitiva già in ritiro. Del resto, si partiva già da una base importante, di lavoro e di risultati. E l’obiettivo è di ripartire con rinnovate ambizioni su quelle fondamenta.
DALLE ‘COPPIE’… AL ‘TRIS’. Lo scorso anno Italiano ha lavorato fin da subito ‘a coppie’. Una rosa di 24-25 giocatori di movimento che sul prato del Cesare Benatti si alternavano nei vari schemi. In pratica, due calciatori per ruolo, con alcuni giovani che ruotavano via via. Quest’anno però il gruppo da gestire sarà extra-large, con dei giovani sì, ma già con tanti calciatori potenziali titolari. Altro che ‘gioco delle coppie’, insomma, come ha spesso ripetuto il tecnico. Da oggi si andrà di ‘tris’, con conseguente modifica anche degli allenamenti. Perché a Moena saliranno 34 giocatori, più tre (Cerofolini, Krastev e Kokorin) che si uniranno nei prossimi giorni e Dodô atteso a breve. Insomma, praticamente tre giocatori per ruolo.
IN PORTA. In porta il gruppo a disposizione del preparatore Angelo Porracchio sarà composto da Gollini, Terracciano, Rosati e Martinelli, giovane molto interessante (classe 2006), in attesa dell’arrivo anche di Cerofolini, atteso nei prossimi giorni. Dragowski, invece, non andrà in ritiro in attesa del mercato.
IN DIFESA. Nutrito anche il pacchetto di difensori. A destra ci sono per ora Venuti e il classe 2003 Gentile, in attesa di Dodô. Ma in quella zona di campo può agire anche Niccolò Pierozzi (2001), tra i giovani più interessanti in ritiro (non è escluso però che venga utilizzato anche esterno alto). A sinistra Biraghi, Terzic e il classe 2004 Favasuli, centrali Milenkovic, Igor, Martinez Quarta, Nastasic e Rasmussen, in attesa di Krastev, classe 2003 che l’anno scorso Italiano aveva utilizzato in ritiro da regista ma che in Primavera ha giocato quasi sempre da centrale difensivo.
A CENTROCAMPO. Quindi il centrocampo. In regia ci sono Amrabat e Mandragora (non andrà neanche in ritiro invece Pulgar), ma anche il 2002 Bianco (già protagonista dello scorso ritiro) e il 2004 Amatucci possono agire in quel ruolo (così come Krastev, come detto). Posizioni comunque da valutare a Moena, perché per esempio Mandragora può essere utilizzato anche da mezzala (verrà senz’altro testato anche in quel ruolo), così come lo stesso Bianco che in Primavera ha occupato anche posizioni più avanzate. Interni di centrocampo invece Benassi (che Italiano aveva utilizzato anche come terzino nella prima parte della scorsa stagione), Bonaventura e Zurkowski da una parte, Duncan e Maleh dall’altra (e mancino è appunto anche Mandragora).
ATTACCO (QUASI) FATTO. E davanti? Anche qui ampia scelta. Sulle fasce quattro ‘big’ come Ikonè, Gonzalez, Saponara e Sottil, più il 2003 Distefano (che ha pure esordito in Serie A lo scorso anno) e come detto il jolly Pierozzi. Come centravanti occhi puntati chiaramente su Jovic e Arthur Cabral, quest’ultimo chiamato a dare segnali diversi a partire dal ritiro dopo l’impatto difficoltoso a stagione in corso. Ma non solo, perché davanti Italiano avrà anche Kouame, Gori e Toci (classe 2003 bomber della Primavera), in attesa dell’arrivo in Trentino di Kokorin.
LA DIFFERENZA CON L’ANNO SCORSO. Ne esce quindi un quadro di un corposo gruppo con cui lavorare per Italiano e il suo staff. La situazione è parecchio diversa, ovviamente, rispetto all’estate scorsa, per qualità e quantità. A fine luglio 2021, a Moena, le ‘coppie’ erano queste: Milenkovic-Dalle Mura e Igor-Ranieri come centrali di difesa, Biraghi-Terzic e Lirola-Venuti sulle due fasce, Bianco-Krastev in regia, Bonaventura-Benassi e Duncan-Maleh come mezzali, Sottil-Saponara a destra nel tridente, Callejon-Agostinelli (o Munteanu) a sinistra e Vlahovic-Kokorin (o Gori) centravanti. Con alcuni ‘jolly’ come Ferrarini e Frison. Non c’erano alcuni Nazionali come Castrovilli, Pezzella, Quarta, Gonzalez, Pulgar, Amrabat e Kouame, è vero, ma in generale era una Fiorentina ancora molto provvisoria. Ora è tutta un’altra storia.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Marco Pecorini