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Il nove che ‘fa reparto’, duelli aerei: Nzola male, Beltran peggio. Far salire la Fiorentina coi palloni alti è dura

Nzola e Beltran evidenziano grandi difficoltà sui duelli aerei e perdono un sacco di palloni. Difficile far salire la Fiorentina con loro due

In un calcio che va cambiando, tra impostazione dal basso, possesso palla e portieri registi c’è ancora grande necessità di centravanti che sappiano ‘fare reparto’ da soli. Lukaku, Giroud, ma anche i meno talentuosi Lucca o Krstovic sono solamente alcuni esempi di ‘nove’ classici su cui è possibile lanciare lungo il pallone cercando una loro sponda o una difesa del pallone che permetta al resto della squadra di salire.

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Basti pensare ad alcune delle ultime gare interne della Fiorentina, a come Zirkzee e Caputo riuscissero a far ciò, soprattutto a confronto con Nzola. E menomale che su questo è fenomenale Nico Gonzalez. Già dal primo anno, non per caso, quando Vincenzo Italiano perse Vlahovic a metà stagione l’input di rilanciare alto il pallone da dietro sulla fascia occupata dall’argentino divenne quasi uno schema.

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NZOLA/BELTRAN. Ma tornando al capitolo ‘nove’, Nzola e Beltran continuano a vivere momenti difficili. Non solo perché non segnano e spesso neanche tirano, ma anche perché proprio nel ‘fare reparto’fanno (se possibile) ancora più fatica.

Sui duelli aerei persi Nzola sta evidenziando notevoli difficoltà, nonostante stazza e centimetri. Peggio fa Beltran, com’è logico che sia per caratteristiche fisiche: E dire che l’inizio dell’angolano lasciava ben sperare.

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A Genova, infatti, alla prima giornata la sua prestazione fu importante, non tanto per occasioni create ma quanto per lavoro di sponda e difesa del pallone per aprire spazi ai compagni. In parte ha fatto lo stesso anche col Napoli, salvo poi vivere più giornate negative che positive.

Se giocare palla alta per il nove sperando nella difesa del pallone o in una sponda per far salire la squadra risulta fin qui strategia poco efficace, Nzola/Beltran non stanno brillando neppure sul gioco palla a terra. Basti vedere i dati sui palloni persi, dove l’angolano è nella top ten della Serie A con 27, classifica in cui l’anno scorso chiuse al primo posto, con Beltran che insegue a 16, dunque a -9 da Nzola.

Far salire la squadra sperando in un nove che faccia reparto, sponde aeree, leghi il gioco palla a terra uscendo all'indietro, insomma, sta risultando particolarmente difficile a questa Fiorentina. Non a caso, nell'ultima gara col Bologna, a figurare meglio da centravanti è stato Kouame, che coi suoi limiti è riuscito a creare maggior scompiglio alla difesa della squadra di Motta.

La sosta sarà utile a Italiano per lavorare sia sull'angolano che sull'argentino. Perchè al netto delle mode del calcio moderno il centravanti continua ad essere un ruolo chiave in questo gioco. E se la Fiorentina vorrà stare ancora a lungo in queste zone di classifica è fondamentale che Nzola e Beltran migliorino, sia come funzionalità alla manovra offensiva che in quella di conclusione/realizzazione.


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