Ora l’Empoli, per provare a reagire. Dopo il mercato a costo zero e un frigo dove però sta mancando la corrente
Il momento della squadra di Italiano è quello che è. Soluzioni? Beh, quelle devono venire fuori dallo spogliatoio. C’è qualcosa che non quadra. Quindi iniziamo a chiamare il tecnico del frigo, che sarà anche pieno, ma se non funziona la corrente c’è il rischio che tutta quella roba vada a farsi benedire. Evitiamolo, scrive Benedetto Ferrara su La Nazione.
ORA EMPOLI. Adesso si va a Empoli. Loro non sono il Bologna, però Nicola ha risistemato un po’ le cose e l’ambiente è carico, mentre Italiano passeggia nervoso sulla strada di un inizio 2024 depressivo. Scriveremo tutti che la Fiorentina è davanti a un bivio. Un classico. Così come sono un classico i patti nello spogliatoio, le cene collettive dei giocatori, i confronti con i tifosi. Tutte cose viste e riviste, anche se il passaggio dai sogni Champions al rischio mediocrità è stato più veloce di Bolt: un lampo nel buio, un po’ come un gol di Nzola.
REAGIRE. Se Nico sparisce dal gioco chi è capace di far paura agli avversari? Mettici anche Arthur a mezzo servizio e la crisi esistenzial-contrattuale di Bonaventura e tutto il resto diventa noia. Tra l’altro il procuratore di Jack non è che abbia dato una grande mano al suo assistito dicendo che alla Fiorentina sono permalosi. Sono frasi segnate sul libro nero e ci sta che la prossima volta lo lascino fuori dal Viola Park. Dobbiamo scappare da questa nebbia che ha cancellato sorrisi e certezze. Adesso è il momento giusto per capire se la roba in frigo sta andando a male oppure se oltre alla permalosità di qualcuno, c’è chi tira fuori quella medicina formidabile chiamata orgoglio. Perché sennò finisce che è stato Nardella a dimenticarsi che Orsolini è mancino, un opinionista cattivo a sbagliare i movimenti del fuorigioco, le polemiche sullo stadio a confondere la squadra.
Di
Redazione LaViola.it