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Ikoné risorsa o tesoretto: toccherà a Palladino decidere

Ikoné

L’esterno francese doveva lasciare Firenze ma al momento si presenterà al Viola Park per iniziare il raduno con Palladino

Sembrava tutto fatto: Jonathan Ikoné all’Al-Duhail, club qatariota che per garantirsi la preferenza in una specie di derby con Al Arabi, altro club di Doha, aveva alzato l’offerta rivolta alla Fiorentina fino a nove-dieci milioni con qualche bonus dentro, comunque non lontana da quella dei rivali. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Offerta che non aveva trovato insensibile la società di Commisso e nemmeno il diretto interessato, a cui sarebbe garantito un contratto da quasi quattro milioni a stagione. Non solo: l’allenatore dell’Al Duhail è Christopher Galtier, ovvero il tecnico che ha portato il Lilla alla conquista del titolo in Ligue1 nel 2020-21 con Ikoné tra i protagonisti, tanto da attirare le attenzioni della Fiorentina nell’inverno 2022 per convincerla a sborsare quindici milioni e portarlo a Firenze. Insomma, in qualche modo il cerchio si stava chiudendo nel modo più preciso possibile. E invece no. Non ancora, almeno.

OGGI AL VIOLA PARK

A tirare il freno è stato proprio l’esterno transalpino, non convinto della destinazione perché intenzionato a misurarsi sempre in un campionato di livello in Europa: se non dovesse essere la Serie A con la Fiorentina.

Ipotesi a questo punto forse remota, molto più probabile immaginare Ikoné (l’unico con cui Palladino non è riuscito a parlare in vacanza) tra i partenti a fine mercato in una scelta più conveniente per tutti, ma intanto è stato inserito tra i trentuno convocati che da stamani si dedicheranno alle visite mediche.

Quindi, se entro quarant’otto ore non mutano decisioni e scenari, regolarmente a disposizione di Palladino per il ritiro che inizia domani pomeriggio con il primo allenamento al Viola Park.

RISORSA O TESORETTO

E a quel punto con la possibilità che Palladino gli dia una… possibilità. Seguendolo e valutando nei primi dieci giorni che si svolgeranno interamente al centro sportivo, sempre che non intervengano elementi esterni sotto forma di offerte da Francia, Spagna o da altri Paesi europei (non facile del livello dell’Al-Duhail e dell’Al Arabi) o un “ripensamento” da parte del calciatore.

Fino a quel momento, Ikoné proverà a dare un’immagine di sé al nuovo allenatore che non sia quella tante volte vista nelle 112 partite disputate in maglia viola, con 12 gol segnati e una ripetuta sensazione d’incompiuto. Se dovesse riuscirci, significherebbe che la Fiorentina avrebbe una risorsa tecnica, altrimenti una parte consistente di tesoretto su cui il club viola conta per sostenere il mercato in entrata.

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