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Ikoné e Brekalo, le ali peggiori. Italiano doveva inventarsi qualcosa di diverso

I due esterni, nonostante le occasioni avute, non sono stati in grado di dare un contributo positivo alla squadra. Sempre i peggiori in campo

A Reggio Emilia, la Fiorentina si era presentata con le sue ali peggiori, Ikoné e Brekalo. Su Ikoné sarebbe interessante sapere cosa l’allenatore vede in questo giocatore. Un anno fa il francese spesso saltava il primo uomo e poi, appena a ridosso dell’area di rigore, un attimo prima della decisione definitiva, gli calava un velo davanti agli occhi e buona notte.

Quest’anno Ikoné salta l’avversario una volta ogni dieci tentativi, a Riyad gli era riuscito la prima e unica volta in occasione del rigore (capitolo successivo). Eppure per Italiano è un titolare fisso. Lo era anche quando sia Kouame e Sottil stavano bene, nelle ultime 7 partite non è mai uscito dalla formazione iniziale. Mistero.

Ma ancora più strana è la presenza da titolare di Brekalo tre volte nelle ultime quattro gare. D’accordo, alla Fiorentina mancavano Gonzalez e Kouame (e Sottil stava rientrando), ma il croato è in uscita in questo mercato e nella prima parte della stagione delle cinque ali a disposizione del tecnico è stato il meno considerato.

Perché non Parisi, che è un terzino ma che conosce bene la fase offensiva? Quanto meno è dentro la squadra. Perché non cambiare modulo, come del resto Italiano aveva fatto contro il Bologna, con la difesa a tre e il trequartista (Barak) dietro a due punte? Perché non provare Barak e Bonaventura dietro a una sola punta? Serviva un’idea, magari la stessa che ha avuto Mazzarri e che Italiano, con onestà, ha ammesso di esserne rimasto sorpreso.

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