Un incontro certamente movimentato quello che si è tenuto prima della gara di Supercoppa a Firenze tra i tifosi e il sindaco Nardella
Sì al Padovani, mettendo alle strette la Fiorentina, no a Empoli, attesa per la proroga del governo. Si potrebbe riassumere così l’incontro andato in scena giovedì sera tra il sindaco di Firenze Nardella e le associazioni del tifo viola, Accvc Atf e Soloviola. Scrive la Repubblica.
Un tavolo svolto in gran segreto in Via Cavour, nella sede della città metropolitana, che è servito per instaurare un dialogo, per confrontarsi a parole e per ritrovare un punto di intesa dopo una settimana abbastanza rovente, fatta di striscioni più leggeri “Dove giocherà la Fiorentina” e di altri ben più pesanti da parte della Curva Fiesole “Firenze e la Fiorentina connubio per l’eternità non sarà un napoletano a mandarci via dalla nostra città”, proprio all’indirizzo del sindaco.
Un incontro giudicato interlocutorio dai tifosi
«Le risposte che cercavamo non le abbiamo trovate, ma soltanto ipotizzate. Restiamo vigili su quello che accadrà e pronti a manifestare qualora difendere il bene della Fiorentina lo ritenesse necessario, ma il fatto che siano informati i tifosi è positivo» , è stato il commento di Accvc e Soloviola in serata, che hanno comunque ringraziato Nardella per quanto fatto fino ad ora.
Incisivo e concreto, con toni aspri ma sempre nel rispetto reciproco invece il confronto con la curva Fiesole, rappresentata dall’Atf. Il tifo più caldo ha ribadito la propria posizione, si è detto stanco di promesse e fatti poi non mantenuti. Ma ha anche assicurato al primo cittadino che la presa di posizione di domenica scorsa, apparentemente politica, andava a riguardare una cosa ben più importante per i tifosi della dialettica destra sinistra, il bene della Fiorentina.
La protesta non era da intendersi in chiave elettorale, quanto un invito a dare risposte concrete e a stimolare le istituzioni per evitare che la squadra e i tifosi, in campo e sugli spalti siano danneggiati nei prossimi due campionati. La Curva Fiesole ha infine detto che ha sempre ragionato con la propria testa nei suoi cinquant’anni di storia ultras, senza nessun tipo di condizionamento esterno.
Il tifo ha poi chiesto spiegazioni sulla possibilità di proroga dei lavori e sull’eventualità di poter continuare a giocare al Franchi con i cantieri, ottenendo dal sindaco una risposta nota. Per quanto la decisione non spetti a Palazzo Vecchio ma al Governo e per quanto ci sia un tavolo aperto per capire la fattibilità della proroga, allungare i tempi significherebbe far giocare la Fiorentina fuori dal Franchi per più di due stagioni, cosa non giudicata giusta dai tifosi che vorrebbero festeggiare nel 2026 il centenario nella nuova casa.
E poi ci sono gli spettatori: giocando con i cantieri non potrebbero entrare più di quindicimila supporters. Appurata la difficoltà di tale ipotesi è entrato in gioco il fattore Padovani. Lo stadio provvisorio garantirebbe 16mila posti e soprattutto sarebbe preferito dai tifosi rispetto al Castellani di Empoli o al Dino Manuzzi di Cesena, minaccia lanciata da Barone nei momenti di scontro con Palazzo Vecchio.
Adesso si tratta di convincere la Fiorentina a mettere i cinque milioni mancanti per completare l’opera, ma con il placet del tifo tutto è più possibile. Certo, anche sul fronte Padovani i tifosi hanno chiesto certezze dei tempi di realizzazione, di trasformare un’ipotesi in progetto definitivo, aprendo comunque a una soluzione giudicata la più giusta e la meno scomoda.
Di
Redazione LaViola.it