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Editoriali

I messaggi di Pioli: qualità, inserimenti ed equilibri. Ndour, Sottil & co.: chi si gioca un posto in attesa di altri acquisti

Subito insieme Kean, Dzeko e Gudmundsson nel primo test, l’impressione è che serva più sostanza in mezzo al campo

Lo aveva detto in conferenza stampa: i giocatori di qualità possono e devono giocare insieme. Tradotto: sì a Kean, Dzeko e Gudmundsson contemporaneamente. Non sempre, ovviamente, dipenderà da condizione, forma, tipo di partita e avversari. Capacità di sacrificarsi per la squadra. Ma il segnale lanciato da Pioli al primo test al Viola Park, contro la Primavera, è stato chiaro. Non solo parole, ecco i fatti per cambiare mentalità e impostazione di gioco alla Fiorentina. Moise, Edin e Albert, qualità e gol al potere. Insieme a Dodo, Gosens, Fagioli, Mandragora.

SPAZIO E IMPREVEDIBILITA’. Meccanismi e movimenti da affinare, tanto lavoro già sulle gambe, ma l’indirizzo è chiaro. Non sarà una Fiorentina che subirà il gioco degli avversari, che punterà sulle ripartenze, che mirerà principalmente a difendersi. Del resto nella prima settimana di allenamenti si era intuito qualcosa: tanti esercizi sul possesso palla, sulle uscite di qualità a partire dal portiere, sugli inserimenti in area di rigore, sulle combinazioni offensive. Nella prima uscita pre-campionato qualcosa si è visto. Gli esterni che tagliano tanto anche dentro al campo, i terzi di difesa che si allargano, i centrocampisti chiamati a coprire tanto campo anche all’indietro. Sicuramente il 3-4-1-2 visto nel primo tempo con la Primavera si alternerà spesso con il 3-4-2-1 (con Fazzini jolly designato) e con il 3-5-2 più classico, ma non cambierà l’idea di fondo della squadra di Pioli. Giocare a calcio, dialogare, muoversi in maniera sincronizzata, cercare gli spazi. Ecco, il concetto di spazio, insieme a quello di imprevedibilità, è un qualcosa su cui ha insistito spesso il nuovo tecnico viola durante i primi giorni insieme.

VALUTAZIONI. Pioli ha poi chiesto alla società del tempo per poter valutare diversi giocatori a sua disposizione, prima di completare la squadra. “Quando torneremo dall’Inghilterra avrò idee più precise”. Se Ikoné, Infantino, Sabiri e pure Barak (che si era detto convinto di poter conquistare l’allenatore in ritiro) hanno avuto poco modo di esprimersi nelle esercitazioni tattiche con i compagni, il focus è puntato soprattutto su Sottil come vice Dodo (in attesa di Fortini, di rientro da un problema fisico), su Beltran come seconda punta, su Bianco in mezzo al campo. Ma anche su Ndour, ragazzo che nei primi sei mesi in viola ha alternato alcune buone prove a passaggi a vuoto. In un contesto di gioco però totalmente diverso.

CENTROCAMPISTA ‘DI GAMBA’. Al di là della tripletta contro la Primavera, Ndour è parso parecchio dinamico anche nelle varie esercitazioni della prima settimana di ritiro. Fisico possente, gamba per poter fare anche 20-30 metri di progressione in mezzo al campo. Ecco, la sensazione è che a Pioli serva un giocatore così in mediana, specie in questo stile di gioco. Non un regista puro, ma anche uno che sappia recuperare palloni, coprire tanto campo, ‘strappare’ quando serve. La candidatura di Simon Sohm del Parma, insomma, non è a caso. Serve del resto trovare i giusti equilibri per sostenere una certa idea di calcio. Il tecnico vuole approfondire la propria conoscenza anche di Richardson, che purtroppo ha dovuto saltare qualche giorno di ritiro per motivi familiari. Ma una buona parte del salto di qualità della Fiorentina si gioca in mezzo al campo, tra chi resterà (e sul rinnovo di Mandragora si respirano segnali positivi) e chi arriverà. Giorni di valutazioni, in settimana altri test prima di volare Oltremanica.

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