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Guerini: «Ora va messo tutto da parte, critiche e polemiche. Sono davvero preoccupato»

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Le parole dell’ex calciatore e dirigente viola Vincenzo Guerini sulle difficoltà della Fiorentina

Parla così a Lady Radio l’ex calciatore e dirigente della Fiorentina Vincenzo Guerini: «Sono molto preoccupato per questa stagione. Da 1 a 10? 9,5. Io ho vissuto tanti anni in panchina facendo stagioni in cui il mio obiettivo era lottare per non retrocedere, conosco benissimo Firenze e la Fiorentina, l’unica via per salvarsi quest’anno è che tutti ingoino rospi, facciano finta di nulla se le cose non vanno, mettano da parte le polemiche, che sono il pane quotidiano di Firenze, si faccia quadrato tra tifosi, stampa tutti, e si stia tutti uniti e assieme. Io ricordo tante annate in cui eravamo partiti per fare grandi stagioni, ma poi le cose si sono messe male e subentra la paura, i giocatori vanno in campo impauriti, non riesce nulla, e rischi davvero grosso. Poi, arrivati ad un punto, si fa un reset, come alla Fiorentina nel 2012, via tutti, e si riparte. Quella Fiorentina giocava malissimo, nonostante molti giocatori fossero in Nazionale. Per esempio, a tifosi e stampa dico: oggi non serve fare processi o critiche. Anche la stampa, se viene a sapere qualcosa, lasciatela da parte adesso, poi si farà i conti a fine anno. Altrimenti si finisce in Serie B»

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UNITI. «Oggi sarebbe perfino troppo facile fare delle critiche, ci sono così tante cose che non vanno. Ma, in estate, io ero contento del mercato fatto. Molti lo erano. Ora, magari qualche limite c’era. Ma mica da ultimo posto e da quello che si sta vedendo…»

LECCE. «Quando arrivammo a Lecce in quel 2012, guardavo lo spogliatoio, pensavo: ma guarda qua, questi sono giocatori che prendono un sacco di milioni? In quei momenti drammatici come in quella partita lì, o in questo momento qui, nessuno che va in campo pensa ai soldi o a quello che guadagna. Sono sicuro che, pur di non trovarsi in momenti così, molti darebbero via un anno di stipendio pur di non giocare quelle partite lì, in questi momento così. Ci sarà, poi,  il momento di fare critiche e presentare il conto a questi giocatori. Ma ora, per come si sono messe le cose, vanno solo coccolati e sostenuti. Sono più importanti loro che allenatori e dirigenti, almeno adesso. Solo loro possono tirarti fuori da questo momento».

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