L’ex viola Ciccio Graziani: “Cabral inizia a preoccuparmi. Vorrei vederlo giocare 3-4 gare di fila per capire se p forte davvero oppure no”
Parla così l’ex calciatore e tecnico della Fiorentina Ciccio Graziani a Radio Bruno:
FIORENTINA-EMPOLI. “Sta soffrendo un po’ dal punto di vista dei risultati l’Empoli, ma non da quello del gioco. E’ un vantaggio per la Fiorentina come gioca la squadra di Andreazzoli, perché gioca e lascia giocare. La squadra viola soffre, invece, chi si chiude, chi non ti lascia spazi. Per ora diciamo che la Fiorentina è l’ottava sorella, visto che sei lì a lottare per un posto in Europa sarebbe fondamentale battere l’Empoli”.
PIATEK-CABRAL. “Sono molto felice di come stia facendo Piatek, ma mi aspetto di più da Cabral. Spero che Italiano gli dia più spazio, che cresca, perché è lui il centravanti su cui la Fiorentina ha investito. Forse è presto per dire ‘ora o mai più’, come a Roma con Falcao che ci mise sei mesi per ambientarsi e diventare quello che è diventato, però su Cabral inizio ad avere qualche preoccupazione. Gli darei la maglia da titolare per 3-4 partite di fila per vedere di che pasta è fatto. Ora è passato del tempo da quando è arrivato, e se dopo due mesi non inizi a far vedere qualcosa inizio a preoccuparmi. A dire il vero non mi era dispiaciuto anche quando giocò la sua prima gara con la Lazio, non è possibile che dopo due mesi non possa ancora giocare. Mi dicono che in allenamento fa ottime cose, calcia bene e si muove bene, quindi…”.
IKONE’. “Quando andavo a vedere gli allenamenti, vedevo Saponara e pensavo…ma come fanno a non farlo giocare? Era fortissimo in allenamento, ma nessuno lo calcolava. Idem con Eysseric. Poi li mandavi in campo, e non rendevano. Ikoné non so se sia questo caso di calciatore, ma sinceramente penso sia stato anche un po’ sfortunato. Deve, forse, smettere di tentare il gol bello, e buttarla dentro con maggiore cattiveria. Non si deve dimenticare che quando un calciatore arriva da altri paesi soffre un po’ la tattica. Si vede che ha grandi doti tecniche”.
ITALIA. “Ci siamo illusi quando partì l’esperienza di Mancini, con anche l’Europeo che aveva fatto pensare che fossero stati superati tutti i problemi di quando c’era Ventura. Abbiamo raggiunto un grande traguardo in estate, vedendo una squadra che giocava bene, da squadra vera, come se fosse un club anziché una Nazionale. Quella vittoria è stata figlia anche del momento, ma non si può dire che questa squadra sia così competitiva come erano altre Nazionali di anni fa. Non mi sono piaciuti alcuni passaggi di Mancini, non si può far passare quello che è accaduto in cavalleria. Ok ripartire, ma quello che è successo è grave. Va capito perché, non che siano tutte sue responsabilità, anzi. Ha chiamato Joao Pedro…e ha giocato pochi minuti. Non capisco perché, come altre cose, tipo De Sciglio, che gioca al posto di Florenzi, che al Milan fa la riserva di Calabria, poi Immobile…ma perché non c’era Belotti a Palermo? Raspadori sta facendo bene, ma non mi dà grande fiducia sul futuro, ad esempio preferirei Pinamonti come tipologia di centravanti”.

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Redazione LaViola.it