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Gli attaccanti ritrovati: Belotti e Nzola regalano la vittoria alla Fiorentina

Fin qui hanno segnato entrambi con il contagocce ma possono ancora essere fondamentali per il finale di stagione. Come dimostrato ieri

La Fiorentina tira una ventina di volte verso la porta. Va subito in gol dopo 5’ perché Sottil è baciato dagli Dei del pallone: gran movimento da sinistra, incrocio e tiro a giro imparabile. Sembrano le premesse di una serata divertente, Nico purtroppo è impreciso e dietro si apre la prima crepa in cui s’infila Thiago.

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Tiro respinto e, sulla ripresa, mano di Biraghi in area. Scrive La Gazzetta dello Sport. Il Var dice rigore, Vanaken non sbaglia, minuto 17. I viola ripartono trascinati da Sottil e da un Belotti ritrovato, con Bonaventura come al solito molto verticale: il 4-2-3-1 diventa un 4-1-4-1 nel quale, però, Beltran è evanescente e Nico mai davvero pericoloso.

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L’assedio è convinto e Belotti trova la gran girata di sinistro per il 2-1, prima di ripararsi sotto gli ombrelli per una pioggia terribile.

Super Nzola

Viene da chiedersi perché la Fiorentina insista con queste azioni sulla fascia, spesso concluse con il cross alto. Il Bruges dietro è debole, soffre la pressione, ha problemi in impostazione bassa e nessun difensore implacabile.

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Un paio di entrate in dribbling di Nico e Dodo avrebbero squassato linee morbide. I due falli in pochi minuti di Onyedika, il pivot che dava solidità, cambiano sì il match, ma in favore del Bruges che disegna un 4-3-2 coraggioso a trazione Thiago.

La Fiorentina perde il filo, i belgi trovano il gol due minuti dopo il “rosso” con la fuga di Thiago perso ingenuamente da Ranieri. Kouame, Ikoné e Lopez entrano, danno spinta ma poca lucidità. Il 2-2 pare scritto, poi dentro Nzola ed è la svolta.

Ora la finale è nelle mani della Fiorentina.


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