La sfida contro i biancocelesti segna nuovamente il possibile punto di svolta per la stagione dei viola
La partita tra Fiorentina e Lazio non è mai stata una gara banale. Biancocelesti e viola sono da sempre abituati a navigare nelle zone nobili della classifica di Serie A. Ma è quest’anno, in particolare, che il match tra le due squadre ha assunto caratteri ancora più segnanti, soprattutto tra le file degli uomini di mister Palladino.
PARTENZA A RILENTO. Il campionato della Fiorentina si è aperto con alcune difficoltà sia di gioco che di organico (basti pensare che gran parte del mercato estivo, almeno a livello numerico, è stato realizzato proprio negli ultimi giorni della sessione). Non stupiscono quindi le prime quattro partite di campionato: 3 pareggi (contro Parma, Venezia e Monza), 1 sconfitta (3-2 a Bergamo contro l’Atalanta). Senza dimenticarci del turno horror di qualificazione in Conference League contro la Puskas Academy.
CAMBIO DI PASSO. Poi, quasi in modo inaspettato, la scintilla che prende vigore e diviene fiamma: 22 settembre, intervallo di Fiorentina-Lazio. Al 45’ i viola sono sotto 0-1, serve cambiare qualcosa, dare una scossa. E mister Palladino si gioca la sua carta col cambio di modulo, ed il conseguente passaggio alla difesa a quattro. Da lì in poi una marcia che sembrava quasi inarrestabile, e che ha condotto la compagine gigliata fino alla zona Champions League. Pareggio contro l’Empoli e poi le famose otto vittorie consecutive. 24 punti su 24. Numeri importanti, quasi impossibili da portare avanti con la stessa costanza.
IL GRANDE CALO. La fiamma però ad un certo punto è sembrata essersi spenta. Più precisamente, da quel Fiorentina-Inter del 1° dicembre e dall’infortunio di Edoardo Bove. Da lì in poi abbiamo potuto constatare un calo verticale di energie fisiche e mentali, con conseguenze nette sulla classifica viola di Serie A: le vette si sono allontanate (così come la zona Champions) e le inseguitrici hanno messo la freccia di sorpasso. 7 le partite giocate, 1 vittoria, 6 punti su 21. Nel mezzo, anche l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Empoli.
OPPORTUNITÀ O DELUSIONE?. E domenica siamo ancora lì. Ore 20.45, stavolta allo stadio Olimpico di Roma, ancora la Lazio. Nuovamente un crocevia di speranze: la Fiorentina è chiamata a rialzare la testa, accendere nuovamente quella fiamma, e riscattarsi da un mese e mezzo estremamente negativo. C’è ancora tempo per evitare di buttar via tutto il buono che è stato fatto, viceversa, l’errore rischierebbe di essere imperdonabile. C’è da scommettere che anche stavolta Lazio-Fiorentina non sarà una partita qualsiasi.
Di
Francesco Massimo Ascione