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Genoa, Shevchenko in bilico: ok in Coppa col Milan, ma ci sarà a Firenze?

Tre punti in nove partite, classifica disastrosa e tante difficoltà: l’ucraino può già essere esonerato. E sotto contratto ci sono Maran e Ballardini

Shevchenko è già al capolinea? Quarantott’ore e (forse) sapremo. Almeno sino a dopodomani a San Siro, giorno della sfida contro il Milan negli ottavi di Coppa Italia, il tecnico ucraino dovrebbe rimanere sulla panchina del Genoa. Ma, per il posticipo di lunedì a Firenze, le cose potrebbero cambiare. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

GIA’ L’ESONERO? Ieri la proprietà e la dirigenza rossoblù hanno avuto un vertice per capire meglio la situazione. Pesa (molto) la situazione di classifica, e al momento pare avere poca importanza il fatto che già si sapesse all’arrivo del tecnico nel novembre scorso quanto fosse complicato il calendario sino a Natale, per di più con l’aggravante di una squadra largamente incompleta, con gli elementi più validi (Destro, Criscito) fuori a lungo per infortunio. Addio al progetto triennale costruito intorno a Shevchenko? Non è detta l’ultima parola. L’investimento sull’ex Pallone d’oro, ieri ancora in isolamento perché debolmente positivo al Covid, è stato proporzionale al prestigio dell’allenatore, ma ora ci si interroga. Vero è che Ballardini e Maran sono ancora a libro-paga del Grifone sino a giugno. In caso di esonero di Shevchenko (nessuna certezza al riguardo), il Maran parrebbe oggi favorito. Nè, però, si può escludere un’altra soluzione a sorpresa, con un nome che starebbe valutando il nuovo manager responsabile della direzione tecnica, il tedesco Spors, che ha una visione globale del mondo del pallone.

3 PUNTI IN 9 PARTITE. Prima, però, bisogna capire il futuro di Shevchenko. In cassaforte ha messo tre punti, frutto di altrettanti pareggi, in nove partite. E sei sconfitte, l’ultima – terribile per gli effetti sulla classifica – nel derby ligure al Ferraris che ha rilanciato le speranze di salvezza dello Spezia dell’ex rossoblù Motta. Si studia anche l’eventualità di una exit strategy per chiudere elegantemente il rapporto. Non ha trovato conferma l’ipotesi (assolutamente futuribile, e che da Varsavia è stata smentita) di una possibile candidatura dello stesso Shevchenko alla panchina di c.t. della Polonia, tuttora vacante. Di certo c’è che la rosa del Grifone sin qui ha reso molto meno delle attese e pure i rinforzi di maggior valore, gli atalantini Piccoli e Miranchuk, arriveranno con una tempistica non immediata.

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