Gli ultimi due incroci al Franchi seguiti dalla tribuna perché squalificato. Lo scorso anno con il ko disse addio al sogno scudetto
C’era chi diceva che per allenare la Roma avrebbe dovuto in qualche modo ‘snaturarsi’ per moderare modi e termini, anche se nei primi mesi in giallorosso già qualche ‘frecciatina’ l’ha mandata in chiave mercato e ai suoi giocatori. Ma Gian Piero Gasperini è un uomo con pochi peli sulla lingua, e negli anni il rapporto con Firenze e i tifosi fiorentini è stato tra quelli più accesi. Una storia che parte da lontano, dai tempi del Genoa, e si è protratta negli scontri negli anni dell’Atalanta. Domani un nuovo episodio, stavolta sulla panchina della Roma.
STAVOLTA IN PANCHINA. E che Gasp sieda in panchina non è proprio scontato. Le ultime due al Franchi, infatti, le ha vissute dalla tribuna perchè squalificato. Lo scorso anno la Fiorentina vinse 1-0 (gol di Kean) al Franchi contro un’Atalanta che era clamorosamente in corsa per lo scudetto (sogno abbandonato proprio dopo il ko di Firenze), con Gasp negli skybox così come nella semifinale d’andata dell’anno precedente (vinse 1-0 la Fiorentina, prima del 4-1 dei nerazzurri nel ritorno a Bergamo). Stavolta sarà dunque in campo, a dirigere Soulé, Mancini e compagni in una gara particolarmente sentita anche dallo stesso allenatore.
DA QUEL 3-3. Del resto negli anni ci sono stati insulti, parole forti, tensioni, per un tecnico che tante volte ha fatto parlare oltre che per il grandissimo lavoro sul campo anche per uscite poco felici (dal caso Covid prima della sfida con il Valencia del 2020 alla spinta al segretario della Samp, dalle frasi su arbitri, Var e razzismo alle liti con i diversi allenatori, tra cui lo stesso Pioli anni fa). L’inizio della querelle con Firenze si può ricondurre forse a quella corsa Champions tra Genoa e Fiorentina del 2008/2009, con la Viola di Prandelli che rimontò incredibilmente (in superiorità numerica) da 3-0 a 3-3 con tripletta di Mutu. Con quel risultato la Fiorentina, finita a pari punti con il Grifone, andò in Champions per gli scontri diretti (1-0 al Franchi).
CHIESA, LA MAGLIA E I TIFOSI. Poi ecco i tanti episodi con l’Atalanta. Dal Gasp furioso per un rigore su Chiesa nel 2018 (“E’ uno dei migliori giovani del nostro campionato, ha l’abitudine di fare certi gesti e deve cominciare a pagarli perché è diseducativo se non lo pagherà”, disse il tecnico nel post-gara, dopo esser corso incontro a Pioli al triplice fischio) alla risposta ironica dei fiorentini nel gennaio 2020 (“Gasperini uno di noi”, recitava una maglia donata al tecnico atalantino). Fino a uno scambio di insulti poco edificante tra allenatore e tifosi un mese più tardi: “Io non ho mai insultato nessuno. Oggi ero carico al massimo per la mia squadra, mi sono preso piú volte figlio di p… Mia madre ha fatto la guerra per dare diritto di parola a questi deficienti. Loro sí che sono figli di p…”, disse Gasp in tv. Tensioni che sfociarono anche in un botta e risposta tra le proprietà, dopo una gara in cui il tecnico fu anche espulso.
CORI E TENSIONI. Nel mezzo anche i cori razzisti, uditi distintamente, a Bergamo contro Vlahovic e poi contro i dirigenti viola, con Gasperini che sull’argomento tempo dopo glissò (“Non sono razzisti. Io sono d’accordo che il razzismo va combattuto ma non va confuso; se continuiamo a fare di tutta l’erba un fascio allora siamo tutti razzisti. Spesso negli stadi si assiste a forme di insulto”). Quindi il 2022, anno in cui l’Atalanta rimase fuori dalle coppe a vantaggio della Fiorentina: “Ci sono stati due rigori inventati dal VAR e i viola hanno segnato un gol irregolare… Abbiamo perso con loro e siamo rimasti fuori dalle coppe perché hanno regalato loro tre gol su cinque”, il commento di Gasperini. Che poi l’anno successivo aggiunse: “Noi e loro giochiamo sempre nella stessa fascia, sei anni su sette è andata bene a noi e capisco la frustrazione della tifoseria viola nel vedersi superare dall’Atalanta. Ci trattano da big, sono gli insulti che ricevono le squadre importanti. Non è piacevole, a volte mi sembra uno stadio di buoi che danno di cornuto all’asino”.
ANCHE COMMISSO. Una lunga sequenza di episodi che arriva all’aprile 2023, a quell’1-1 con rigore ai viola per fallo di mano di Toloi ancora fortemente contestato da Gasperini. Come riportò Repubblica, il tecnico se la prese prima con i tifosi gigliati (“pubblico razzista”, disse), poi con i dirigenti della Fiorentina: “Siete dei ladri”, disse con Pradè ad un passo, con uno sputo che sarebbe finito proprio vicino al ds viola. Scene raccolte anche dalla Procura ma non tramutate, clamorosamente, in provvedimenti. A settembre 2023, dopo un bel 3-2 viola, ancora tensioni a distanza. Dal “Vaffa” di Commisso davanti ai tifosi, con riferimento a Gasperini, alla risposta pesante dell’allenatore: “Ogni volta che apre bocca è come scoperchiare un tombino, non voglio neanche rispondergli perché io ho sempre difeso l’Atalanta e non ho mai insultato nessuno. Anzi, di insulti ne ho presi. E’ un maleducato”.
Di
Marco Pecorini