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Fiorentina, attaccante a budget ridotto. Nella lista c’è anche Retegui

Retegui

Il club non spenderà più di 20-25 milioni per il centravanti. Retegui, Krstovic, Pinamonti e Arnautovic nella lista

Lo ha ribadito in tutte le salse il direttore Pradè nella conferenza stampa di lunedì: «La priorità della prossima sessione estiva sarà il centravanti». Come scrive il Corriere dello Sport, l’obiettivo rimane sempre quello mancato nelle ultime cinque sessioni di mercato: trovare un attaccante capace di garantire quantomeno la doppia cifra in campionato, anche se per fare uno step ulteriore, per alzare quella maledetta asticella rimasta ferma al piano Conference League, servirà qualcosa in più. Ripartendo ancora dalle parole di Pradè, servirà scegliere meglio rispetto a quanto fatto dal post-Vlahovic in poi, anche se non ci saranno colpi di testa o aste improbabili per i cosiddetti top-player. E così rimangono una serie di nomi provenienti dalla medio-bassa borghesia italiana che potrebbero fare al caso della Fiorentina.

Il range di prezzo rimarrà quello da Fiorentina, venti-venticinque milioni massimo, una cifra che non compra sicurezze ma che può servire a portare a Firenze attaccanti che nell’ultima stagione hanno fatto ben di più rispetto a Belotti e Nzola. Un nome che è spuntato nei primi colloqui tra Palladino e dirigenza è quello di Mateo Retegui: il centravanti del Genoa ha una valutazione che si aggira attorno ai 20 milioni, è reduce da una stagione (la prima in Italia) che non lo ha visto esplodere in termini di reti segnate (7 in Serie A), ma sull’attaccante della Nazionale pesa l’incognita Europeo, con la vetrina tedesca che potrebbe far impennare le richieste del Genoa. Gli altri nomi sulla lista di Pradè sono quelli di Nikola Krstovic (Lecce), Andrea Pinamonti (Sassuolo) e Marko Arnautovic (Inter), profili tecnici e anagrafici diversi, ma tutti con una valutazione di cartellino inferiore a quella di Retegui.

Retegui, Krstovic, Pinamonti, Arnautovic. Usato più o meno sicuro in Serie A, anche se nessuno di questi attaccanti corrisponde propriamente al termine ambizione riportato dalla dirigenza viola: si dovrà far di necessità virtù, una condizione con cui lo stesso Palladino ha avuto già a che fare a Monza. Nei ventidue mesi da tecnico dei brianzoli, ha avuto come prime punte a disposizione Andrea Petagna, Lorenzo Colombo e Milan Djuric, non certo degli infallibili finalizzatori, anzi. Il gioco che il nuovo comandante della Fiorentina ha mostrato nella sua prima esperienza tra i grandi si è appoggiato sul centravanti più per la prima costruzione e il lavoro spalle alla porta che per la finalizzazione. Palladino ha dimostrato di prediligere attaccanti di stazza, più bravi a sgomitare che a buttarla dentro: non è un caso che a gennaio l’arrivo di Djuric a Monza sia stata una sua esplicita richiesta. E magari proprio lo stesso gigante bosniaco, già accostato alla Fiorentina nell’estate 2022, potrebbe essere una soluzione low-cost per l’attacco viola.

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