Al Franchi si è consumata l’ennesima brutta prestazione della squadra di Pioli: la classifica è terribile ma nessuno ne sembra consapevole
0 vittorie, 3 punti in 6 partite ma nessuno all’interno della Fiorentina parla di crisi o pare rendersi minimamente conto della situazione. La Fiorentina è in crisi, e lo è da inizio stagione: è in crisi tanto di risultati quanto di gioco, motivazioni, identità.
Alla sesta di campionato possiamo tranquillamente confermare che la Fiorentina oggi è una delle squadre più brutte del campionato e per distacco quella che al momento ha deluso di più. La Fiorentina è l’unica “big” senza ancora una vittoria all’attivo in Serie A, e il calendario certo non è clemente. I prossimi tre impegni in campionato saranno con: Milan, Bologna e Inter. A oggi è impensabile vincerne anche solo una di queste tre.
Nel ko contro la Roma la Fiorentina è stata almeno all’altezza dei suoi avversari, ma di fronte c’era una Roma assolutamente modesta: due squilli, e partita chiusa dopo mezzora del primo tempo. Poco lato Roma, poco (come sempre) lato Fiorentina. Certo la sfortuna per il palo e la traversa, ma ancora una volta non c’è niente da salvare e conservare per il futuro. Menomale si è sbloccato Kean ma la sua personalissima crociata contro il mondo lo porta a essere sempre troppo egoista.
Eppure si potrebbe quasi osare e dire che quella contro la Roma è stata la miglior prestazione in campionato dei viola. E ciò palesa, una volta di più, l’assoluta pochezza della squadra di Pioli fino a qui.
Altro giro, altri bocciati: contro la Roma tocca (ancora una volta) a Gudmundsson, un fantasma. Non si vedono spiragli della sua classe, solo un giocatore svogliato, confuso, e senza un ruolo.
In tutto questo la classifica è pessima, la Fiorentina, con il calendario di cui sopra, è alle porte della zona retrocessione ma nessuno all’interno della società sembra rendersene conto. Pioli continua a dire che la Fiorentina è vicina a sbloccarsi (lavora su questa squadra da luglio e ancora non ci siamo). Kean addirittura, nel dopo gara, ha detto: “Penso che faremo un’ottima stagione”. Non c’è consapevolezza di quello che sta succedendo. Non c’è consapevolezza che ora c’è da mettere nel cassetto sogni, obiettivi e ambizione.
Ora c’è da lavorare per risalire la classifica e togliersi da una posizione assolutamente scomoda (ma meritata). Il problema è che nessuno da Pioli in giù sa come uscirne e i continui esperimenti non hanno portato a niente.
La curva contesta ma è una voce nel deserto
La Curva Fiesole continua la propria personalissima battaglia contro Daniele Pradè. Un direttore sportivo che oggettivamente porta sulle spalle tutti i (tanti) fallimenti della gestione Commisso: prima in coabitazione con Barone ora completamente in esclusiva.
Ma la Curva Fiesole predica nel deserto. Contesta, si fa sentire, ma dall’altra parte c’è il vuoto assoluto. A oggi la Fiorentina non ha una squadra, non ha un allenatore e non ha neanche una società. La situazione è quella di una realtà completamente allo sbando e gli unici a cui interessa sono i tifosi.
Non resta che sperare nella divina provvidenza.
Di
Francesco Zei