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Quattro sconfitte di fila tra coppa e campionato, l’eliminazione contro la Juve e la corsa all’Europa pesantemente compromessa. Non tanto per la sconfitta di San Siro, alla fine arrivata per un errore di un singolo e che ci poteva stare alla vigilia. Quanto, ovviamente, per i due passi falsi pesantissimi contro Salernitana e Udinese. Un filotto negativo che ha fatto rallentare la Fiorentina sul più bello e ha fatto riaffiorare vecchie insicurezze. Da un reparto offensivo che gira spesso a vuoto alle disattenzioni in difesa che costano caro.
DA CORSA A RINCORSA. Per ritrovare quattro sconfitte di fila bisogna tornare al novembre-dicembre 2019 e alle ultime partite di Montella, prima dell’arrivo di Iachini. Ora la situazione è chiaramente diversa, ma questo trend ha fatto suonare un ‘bel’ campanello d’allarme. “Sono in gran parte contento di aver ritrovato per lunghi tratti la Fiorentina che conoscevamo”, ha detto Italiano da San Siro. In effetti, dopo le tre brutte sconfitte precedenti, almeno l’atteggiamento è stato quello giusto. Dal punto di vista mentale la squadra ha reagito. Ma basterà? Questa Fiorentina avrà la forza per un nuovo colpo di reni? Perché ora la corsa all’Europa è diventata una rincorsa, perché le romane sono a +3 e anche l’Atalanta ha appaiato i viola (il pari contro la Salernitana ha però impedito ai bergamaschi di operare il sorpasso). Insomma, da un possibile doppio jolly per giocarsi il rush finale in posizione di vantaggio, ad un filotto negativo da cui non è proprio semplice rialzarsi.
MEZZO MIRACOLO. Anche per “ricaricare le pile” (parole di Italiano) sono stati concessi due giorni di riposo ai giocatori viola. Il tecnico continua ad essere ottimista sul “sogno Europa”, ma è chiaro che servirebbe ora un mezzo miracolo nelle gare con Roma, Sampdoria e Juventus. Soprattutto perché la Fiorentina, prima che far la corsa sulle altre, deve ritrovare sé stessa, in vista di un rush finale con un calendario probabilmente più complicato delle rivali. C’è da dire che la Roma a sua volta arriverà al Franchi lunedì prossimo dopo una partita molto sentita, quella di giovedì all’Olimpico contro il Leicester in semifinale di ritorno di Conference League. Come ha dimostrato la gara di Torino contro la Juve, certe partite possono pesare parecchio a livello fisico e mentale. La Fiorentina dovrà cercare di sfruttare questa minima posizione di vantaggio, oltre al fattore campo.
TRAGUARDO. Contro il Milan qualche segnale di ripresa c’è stato, è evidente, ma contro la Roma servirà qualcosa in più per tenere vivo il “sogno Europa”. Quell’Europa che certo non era obiettivo di inizio stagione, quando dalla società mettevano il target sulla “parte sinistra di classifica”. Mano a mano però i protagonisti si sono creati l’occasione di giocarsela anche contro chi fino a qualche mese fa veniva visto da lontano con il cannocchiale. E anche la società ha iniziato via via a parlare di Europa. Ora tutto è diventato più complicato ma non centrare il traguardo lascerebbe un grosso rammarico su una stagione comunque buona. Perché la Fiorentina è rimasta sempre lì, a giocarsela, pur lasciando partire a gennaio uno degli attaccanti più forti del campionato, rivoluzionando il reparto con giocatori provenienti dall’estero. Perché fino a due settimane fa c’erano tutti i presupposti per parlare di stagione esaltante. E perché queste quattro sconfitte di fila (ma non solo) hanno aperto qualche scricchiolio sul percorso viola: le parole sul futuro di Italiano, gli esterni che non segnano e che hanno steccato nel momento clou, la questione dei riscatti ancora da definire (Torreira su tutti), i dubbi sui centravanti
NON ‘SBRACARE’. Insomma, comunque vada saranno tre gare importanti. Europa o non Europa, sarebbe un peccato (e anche un ‘delitto’ sportivo) abdicare in anticipo rispetto al traguardo. C’è da concludere con dignità una stagione fin qui più che positiva, viste le premesse. Magari non soddisfacente in caso di mancato risultato, è evidente. Ma ‘sbracare’ ora getterebbe più ombre del dovuto su una stagione che ha visto i viola giocarsi a viso aperto la semifinale di Coppa e tornare a competere per le posizioni europee. Errori ci sono stati (difficile non pensare cosa sarebbe accaduto senza lo scossone davanti a gennaio), così come rimpianti per i punti persi malamente (tre sconfitte su tre in trasferta contro neopromosse), ma allungare il filotto negativo influirebbe pesantemente sul giudizio complessivo. Per questo, comunque vada, sarà importante dimostrare di sapersi rialzare, di non restare in balia degli eventi. Poi si parlerà di futuro, di se e come verranno investiti i 70 milioni di Vlahovic e i 40 di Chiesa, dei riscatti, di Italiano, delle mosse per capire se si ripartirà con rinnovate ambizioni o meno. Queste tre gare valgono un’enormità per la Fiorentina.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
																	 
														
Di
Marco Pecorini