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Ficini: “Con Batistuta ed Edmundo avremmo vinto lo scudetto”

Batistuta

Ficini ricorda il suo discusso arrivo in maglia viola: al posto dei campioni non puoi mettere toppe

Dalla soddisfazione di arrivare in serie A con l’Empoli, la squadra della sua città, al sogno scudetto con la maglia della Fiorentina. Fabrizio Ficini il calcio adesso lo segue solo in tv, ma a cavallo tra gli anni novanta e i primi anni duemila, lo ha vissuto da protagonista. Nel ‘99, la Fiorentina lo prese a gennaio (non senza mugugni dei tifosi, che si aspettavano colpi da novanta), per ampliare una rosa già fortissima.

Ficini, ci racconta che successe in quei giorni?
«Quando la Fiorentina mi contattò ero contentissimo. Ero un toscano che dopo aver giocato tanti anni nella squadra della sua città, andava alla Fiorentina: ero al settimo cielo. Quella in viola fu un’esperienza breve ma intensa, anche perché giocai spesso (13 partite, ndr ). Arrivai in una squadra che si era candidata come campione d’inverno e, anche se non ero io che dovevo cambiare le sorti della stagione, ebbi la fortuna di giocare coi campioni e di essere allenato da uno come il Trap. Alla fine arrivammo terzi, purtroppo. E dico purtroppo perché se non ci fossero stati l’infortunio di Batistuta e la fuga al carnevale di Edmundo, avremmo potuto sognare fino alla fine».

Quanto la infastidirono i brusii dei tifosi nel momento del suo acquisto?
«Ovvio si aspettassero campioni, la squadra era in alto. Non mi dettero fastidio comunque».

Non ci fu anche un calo generale della squadra?
«Il calo ce l’hanno tutte le squadre. Guardate l’Inter di quest’anno. E in quegli anni le squadre avevano 13-15 titolari, mentre ora ne hanno 20-22, quindi un calo, prima, ci poteva stare più di ora. Oppure, avete visto che calo ha avuto la Juventus nel momento in cui le sono mancati i 30 gol di Ronaldo? Non si sta parlando di un difensore o di un centrocampista, che se mancano puoi mettere una toppa. Stiamo parlando di giocatori che fanno gol e che fanno la differenza. Mettere una toppa alle assenze di Batistuta ed Edmundo era dura. Anzi, siamo stati anche troppo bravi ad arrivare in Champions League».

E domenica che derby si aspetta?
«Sarà una partita sentita, combattuta, tra due squadre che giocano bene a calcio. La Fiorentina ha dimostrato che può puntare all’Europa. E vorrà vendicare la sconfitta dell’andata. L’Empoli continua ad approcciare bene ogni gara, ma manca quella vittoria che gli darebbe il là per affrontare lo sprint finale. Certo, gli azzurri hanno una classifica più che tranquilla, ma quando stai tanto tempo senza vincere, un po’ di nervoso ce l’hai. Per gli azzurri vincere sarebbe l’apice della gioia, anche perché battere 2 volte la Fiorentina nella stessa stagione non è mai successo. I tifosi tengono a questa partita, tutto può succedere anche perché Andreazzoli fuori casa ha fatto ottimi risultati. Ma la Fiorentina è forte».

Come vedrebbe Zurkowski al fianco di Torreira?
«Se Italiano giocherà con il mediano basso e le due mezzale, Zurkowski sarebbe l’ideale per il centrocampo viola: ha passo, gamba, sa inserirsi e fa anche gol. Asllani? Sono 30 anni che Corsi sforna ragazzi. Lanciare Asslani per poi costruirgli la squadra intorno il prossimo anno, è una scelta intelligente. Sarà un punto fermo».

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