Stasera parte l’Europeo degli azzurrini, nel gruppo di Nunziata anche Bianco. Si inizia con la sfida alla Romania di Munteanu
Due anni fa, in dodici si sono arrampicati quasi fino al tetto del mondo. Altri quattro, più giovani, hanno conquistato l’Europa. Ora, il gruppo che ha sfiorato il titolo mondiale Under 20, integrato dai campioni con l’Under 19, prova con lo stesso capocordata – il ct Carmine Nunziata – a risalire le vette che erano azzurre e non lo sono più da troppo tempo. C’è un’Italia che cresce e che in Slovacchia può confermare il proprio talento: inizia l’Europeo Under 21. Gli azzurrini non lo vincono dall’ormai lontanissimo 2004, il quinto della loro storia. E non vanno in finale dal 2013, battuti da una Spagna stellare che nel frattempo ci ha raggiunti nell’albo d’oro. Sarà un caso, ma da allora, cioè da quando i giovani non si sono più distinti, la Nazionale non si è più qualificata per i Mondiali. E allora, con i tempi che corrono, meglio pensare al futuro prossimo. Che è qui e adesso, a Trnava, nei piedi e nelle idee di Tommaso Baldanzi e Willy Gnonto, i piccoletti dell’attacco, di Matteo Ruggeri e Giovanni Fabbian, gli unici ad aver ascoltato dal prato la musichetta della Champions, di Pirola e Ghilardi, leader di una difesa protagonista nelle qualificazioni (l’Italia non ha mai perso). E di tutti gli altri ragazzi che hanno giocato poco e niente, perché il futuro, da noi, è sempre un po’ più in là. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
SENZA FENOMENI. Fino in fondo Gli altri invece lo vivono nel presente. All’Europeo di Slovacchia non ci sono le stelle vere di questa età. Lamine Yamal, Cubarsì, Doué, Cherki, Conceiçao o Adeyemi, per citare solo i più fenomeni tra quelli in età da Under 21, sono già su, ad altezze siderali. Qui rimangono le promesse che ancora devono avverarsi. E sì, ci sono anche gli azzurri. Nelle ultime tre edizioni, solo delusioni: fuori ai gironi nell’Europeo in casa nel 2019 – ma tanti di quei ragazzi poi hanno vinto a Londra nel 2021 -, fuori nei quarti nel 2021 contro il Portogallo di Leao, fuori di nuovo ai gironi due anni fa, vittime della Francia e dell’arbitro nella prima partita (ma da questa edizione il Var che sarebbe servito allora c’è da subito) e poi della Norvegia – toh – che sancì l’eliminazione. Nunziata stavolta non ha fissato obiettivi, ma nella sua lunga militanza con le nazionali giovanili è quasi sempre arrivato in fondo. Ci sono squadre più attrezzate della nostra, ma la nostra è squadra: ragazzi che si conoscono fin da giovanissimi. Il calendario aiuta: la partita più impegnativa del girone è la terza, con la Spagna. Prima, Romania e Slovacchia. Cominciamo a guadagnare i quarti, poi si vedrà. Non ci sarà Pio Esposito, infortunato e lasciato a casa, e almeno all’esordio è difficile che ci siano Casadei e Coppola: sono arrivati soltanto ieri sera dopo essere stati impegnati con i grandi nelle qualificazioni mondiali. In dubbio anche Fazzini.
LE FAVORITE. Davanti partono le solite corazzate. L’Inghilterra ha vinto due anni fa – con Cole Palmer – e si ripresenta agguerrita: McAtee del City, Elliott del Liverpool, Jobe Bellingham fratello di Jude, Nwaneri centravantino dell’Arsenal. Francia e Spagna sono in formazione più sperimentale – quelli fortissimi, come detto, hanno già fatto giustamente il salto in alto -, come la Germania che però porta il colosso Woltemade e l’“italiano” Nicolò Tresoldi, attaccante nato a Cagliari e figlio di Emanuele, terzino anni Novanta che vinse l’Europeo con gli azzurrini nel 1994. La favorita nascosta, ma non troppo, è l’Olanda. Il ct Reiziger ha portato tutta la gioielleria: i romanisti Rensch e Salah-Eddine, Hato e Taylor dell’Ajax che già giocano nella maggiore, Maatsen che un anno fa era in finale di Champions con il Dortmund, il bomber Noah Ohio e il figlio d’arte Ruben Van Bommel. A marzo i giovani Oranje hanno battuto l’Italia in amichevole, in nove contro undici.
Questa la probabile formazione dell’Italia che questa sera sfiderà la Romania dell’ex viola Munteanu: Desplanches; Zanotti, Ghilardi, Pirola, Ruggeri; Fabbian, Prati, Ndour; Baldanzi; Ambrosino, Gnonto.
Di
Redazione LaViola.it