La gara di Atene è fondamentale per la crescita della Fiorentina. I viola dovranno vincere per andare in Europa League
È inutile girarci intorno: la gara di Atene è fondamentale per la crescita della Fiorentina. Non soltanto perché arriverebbe un trofeo, cosa che manca in bacheca da oltre vent’anni alla società viola, ma anche e soprattutto perché vorrebbe dire accedere all’Europa League. L’unica via per salire immediatamente un gradino passa, dunque, dalla gara con l’Olympiacos. Altrimenti, oltre a veder sfumare nuovamente sul più bello la possibilità di vincere una coppa, la Fiorentina resterebbe ancora al livello dove è adesso. Pass, tra l’altro, ancora da ottenere via Serie A negli ultimi 180′ di campionato, in cui ben che vada la Fiorentina avrà fatto esattamente come l’anno scorso, chiudendo ottava, dopo che l’anno prima aveva fatto settima tornando in Europa. Sì, ok, le tre finali, ma…
RI-CONFERENCE. Meglio non pensarci neppure. Nonostante le riforme dell’Uefa, anche la prossima Conference League sarà contraddistinta da un gap importante con l’Europa League, per livello degli avversari e per introiti. Inutile, ormai, rimuginare sul fatto che in Champions, quest’anno, andavano in cinque dal campionato, quel che è stato è stato. Il problema, piuttosto, starà nel fatto che club del livello della Fiorentina come Atalanta e Bologna potranno contare sui soldi della Champions, andando ad aumentare i loro fatturati. La Fiorentina, inoltre, partirà con l’handicap di dover rinunciare ad un terzo dei ricavi da botteghino per i lavori al Franchi. La forbice, dunque, potrebbe ampliarsi in maniera importante. Rifare ‘soltanto’ la Conference, insomma, potrebbe essere un grosso problema per la Fiorentina, o meglio per la crescita della Fiorentina. A maggior ragione per l’estate a cui la società viola andrà incontro, con una rosa quasi del tutto da rivoluzionare e un nuovo tecnico da ingaggiare. E in ogni caso, se la Fiorentina arrivasse in Conference, non ci parteciperebbe tanto per fare, ma per riprovare a vincerla, quindi disperdendo tante energie in campionato. Certo, vincendo ad Atene…
CRESCITA. Ecco perché vincere la Finale di Conference varrebbe non doppio, ma triplo e forse anche di più. In primis perché l’immagine della Fiorentina ne gioverebbe a livello di appeal, oltre al discorso già ormai noto dell’aumento di introiti che andrebbe a compensare le perdite da stadio, ma anche perché imporrebbe alla società di allestire una rosa più importante, con calciatori di un livello superiore e un tecnico già affermato. Ripartire con un Palladino o un Aquilani, che nel loro bagaglio di esperienza hanno rispettivamente un campionato e mezzo di Serie A uno e uno di B l’altro da allenatori, dovendo affrontare tre competizioni, tra cui un’Europa League che non è la Conference, sarebbe alquanto rischioso. Partire, invece, con un allenatore già scafato e di rango, un Sarri ad esempio, darebbe tutt’altro spessore alle ambizioni della Fiorentina.
PASS. Intanto si avvicina la gara col Cagliari, sfida che mette in palio il pass per restare almeno al livello attuale. Poi sarà tempo di pensare a quello che il 29, ad Atene, darebbe un’immediata spinta per crescere.

Di
Gianluca Bigiotti