Il pomeriggio dei primi gol, anche per Beltran e Parisi. La Fiorentina gira e guardare la classifica non fa più male
Due gol per Cataldi, due per Colpani. Sorrisi e prime volte in salsa viola, due doppiette dal mercato per trascinare la Fiorentina. Una gara trappola, delicata, poteva essere quella di Lecce. Squadra ferita, quella di Gotti, in uno stadio sempre complicato per tutti. Ma la Fiorentina, per usare anche le parole di Citterio, vice di Palladino che si è goduto un pomeriggio speciale con il collega squalificato, “ha interpretato questa partita come la finale di Champions”. Un atteggiamento che ha subito messo all’angolo i salentini, tanto che Gotti ha definito la gara “un incubo”.
A PIENI VOTI. Insomma, a posteriori è sembrata quasi una formalità per la Fiorentina contro questo Lecce, incapace di reagire e di frenare le offensive viola. Ma la squadra di Palladino (e del suo vice Citterio, in panchina) ci ha messo tanto del suo. Con un ottimo approccio, con la cattiveria nella pressione e nella finalizzazione. Aspetti mancati in tante gare di inizio stagione, soprattutto contro squadre di livello inferiore. Per questo sulla carta la gara di Via del Mare poteva risultare insidiosa. Ma la Fiorentina l’ha “affrontata nello stesso modo con cui ha giocato contro il Milan”, per usare ancora le parole di Citterio.
DOPPIETTE DAL MERCATO. Non era facile né banale. E i gol danno ulteriore iniezione di fiducia. Colpani, ad esempio, era uno che aveva bisogno di un pomeriggio così per sbloccarsi: Palladino e la società sono convinti che possa essere un valore aggiunto, lo ha fatto vedere con spazi più larghi e meno pressioni con la partita in discesa. Ma la sua determinazione nell’azione del raddoppio, in un momento cruciale del match, è stata fondamentale. E poi Cataldi: è stato sottolineato più volte il suo impatto sul mondo viola, subito titolarissimo per Palladino in mezzo al campo. Sostanza e regia, personalità, oggi anche gol pesanti. Due doppiette dal mercato (oltre alle prime volte di Beltran e Parisi) che alimentano la sensazione diffusa di un mercato che sta dando, con il tempo, i suoi frutti. Perché quanto Kean sia importante è evidente, così come Gudmundsson (sperando che entrambi possano rientrare presto) e De Gea, ma anche Gosens (prezioso anche da terzino), Adli, Bove hanno alzato il tasso di personalità e qualità. Aspettando gli altri.
NEL GRUPPO PER L’EUROPA. E ora guardare la classifica fa un po’ meno male. Ancora presto per ogni giudizio, ma dopo i 10 punti nelle ultime 4 partite la Fiorentina è salita a quota 13 punti, quinto posto con Atalanta, Lazio e Udinese e ad un passo dal Milan, in attesa dell’Inter (altra a quota 14) che farà comunque un altro campionato. Insomma, i viola si sono riportati lì, nel gruppo che si gioca i posti europei. Continuità, consapevolezza, autostima che cresce. Dopo la Conference al Franchi arriverà la Roma: gli esami non finiscono mai, ma da Lecce la Fiorentina torna con tanta convinzione in più.
Di
Marco Pecorini