Il brasiliano ha avuto una prima parte di stagione piuttosto complessa anche a causa di qualche infortunio di troppo
Chi va piano, dicono, va sano e va lontano. Se però di mestiere fai il terzino, sei nato in Brasile, e per portarti in Italia hanno speso (circa) 18 milioni di euro, quel proverbio non vale. O meglio. Un po’ di ritardo ci sta, soprattutto per uno che aveva il motore fermo da otto mesi e che portava pure il peso di una guerra vista da vicino. Alibi validi ma che alla ripresa, per Dodò, non conteranno più. Scrive il Corriere Fiorentino.
È lui infatti uno dei giocatori sui quali Italiano vuole puntare per tentare un altro salto di qualità. Del resto, è stato preso per questo. Non a caso è stato l’acquisto più caro dell’ultima sessione di mercato, guadagnandosi il podio tra gli investimenti dell’era Commisso alle spalle di Nico Gonzalez e Amrabat. E non a caso, a Moena, era stato presentato in pompa magna con tanto di firma davanti ai tifosi. «Era il meglio che potessimo prendere», disse Pradè e, in effetti, era difficile dargli torto. Non fosse stato per la guerra infatti, probabilmente il brasiliano sarebbe finito altrove. Al Bayern Monaco, magari, che nel dicembre del 2021 si era visto rifiutare dallo Shakhtar una proposta da 25 milioni.
Un bel colpo, per la Fiorentina, capace di battere sul tempo la concorrenza e di regalare al mister un’interprete teoricamente ideale per la sua filosofia
Corsa, rapidità, capacità di saltare l’uomo. Difficile trovare un terzino destro migliore per Italiano. Il problema è che, fino ad oggi, quel potenziale è rimasto inespresso. Colpa di un ritardo di condizione inevitabile visto il lungo stop che si portava dietro e che, nella prima parte di stagione, l’ha a dir poco frenato. Per non parlare dell’infortunio rimediato a Bologna, che l’ha costretto a fermarsi proprio quando sembrava pronto al decollo.
Ma non c’è solo questo
Dodò ha faticato anche a capire cosa l’allenatore volesse da lui (tagli dentro al campo, attacco alla profondità, movimenti senza palla). E il suo bilancio, ad oggi, non è certo entusiasmante. 16 presenze, tra campionato e Conference, e un solo assist. Troppo poco. E per fortuna che l’infortunio rimediato nell’ultima gara col Milan (che lo ha costretto ad uscire dopo nemmeno 20’) è già acqua passata. Il brasiliano è pronto. Obiettivo: aprire il gas, e recuperare il ritardo.
Di
Redazione LaViola.it