L’avvio scatenato degli austriaci mette in difficoltà i viola. Italiano frenato dagli errori dei suoi e dalle parate di Hedl
Non comincia bene l’avventura europea della Fiorentina, scrive la Gazzetta dello Sport, battuta da una squadra nettamente inferiore sul piano della qualità. Ma il Rapid in questo caso ha tenuto fede al suo nome: ha vinto la partita mettendola su un ritmo che la Viola nella prima fase della gara non è riuscita a contrastare. Il tecnico degli austriaci Barisic ha indovinato la chiave giusta per metterla in difficoltà, Italiano soltanto nella seconda parte della gara, quando gli austriaci hanno pagato lo sforzo, è riuscito a trovare le contromisure.
Ma non è bastato, vuoi per gli errori sotto porta ricordo della passata stagione, vuoi per la bravura del portiere Hedl che nel finale ha sventato due grandi occasioni di Beltran e Infantino. Ci poteva stare anche un pareggio, ma il Rapid non ha rubato nulla, ha giustificato la vittoria per quello che ha fatto vedere nel primo round.
Si è capito subito che non sarebbe stata una partita facile come la si dipingeva alla vigilia. Il Rapid che non t’aspetti, dopo un inizio timido, ha cominciato a creare difficoltà alla Fiorentina che non riusciva a prendere in mano la sfida a causa appunto della grande dinamicità degli austriaci. Un ritmo davvero altissimo, considerato anche il caldo, che i giocatori viola hanno sofferto perdendo tanti palloni durante il fraseggio e subendo pericoli per le veloci ripartenze.
L’arma del Rapid era l’immediato lancio lungo per gli esterni Oswald e soprattutto Grüll, davvero un ottimo giocatore. I due hanno confezionato la prima occasione, col cross del primo e la zuccata, alta di poco, del secondo. La Fiorentina ha risposto con una volata di Dodo e palla in mezzo che trovava Nzola in ritardo all’appuntamento. Davanti, l’unico in grado di creare qualche pericolo era il solito Nico. Brekalo non pervenuto, Nzola, non ancora al meglio della condizione, asfissiato dai centrali. L’argentino ha avuto un’occasione di testa, parata da Hedl, prima che il Rapid passasse in vantaggio col rigore di Grüll, arrivato dagli sviluppi di un corner dello stesso Grüll dove Mandragora tratteneva Hofmann. Nei dieci minuti restanti del primo round, la Viola non ha avuto alcuna reazione.
Nel secondo round invece la reazione c’è stata, anche perché gli austriaci hanno inevitabilmente abbassato il ritmo. Finalmente la Viola ha giocato convinta nella metà campo avversaria e soprattutto non concedendo letali ripartenze. Italiano ha inserito presto Sottil per Brekalo e poi Infantino per Bonaventura, che ha sofferto parecchio la velocità e il pressing avversario. I due hanno contribuito a far salire la squadra, ma le occasioni vere e proprie per pareggiare sono arrivate soltanto nel finale con i giovani talenti argentini. Hedl prima ha fermato il tiro di Beltran e poi a mano aperta si è superato respingendo il tap-in di Infantino. Che ci ha riprovato di testa (alto di poco) subito dopo. L’ultimo squillo di Nico Gonzalez, troppo centrale, ha spento le speranze viola. Ora parola al ritorno, settimana prossima. Serve la vera Viola.
Di
Redazione LaViola.it