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Crisi Fiorentina, nessuno segna più. Dalla ‘cessione capolavoro’ di Vlahovic ai 13 gol in meno

Commisso

Nove punti in meno rispetto ad un anno fa, quando Vlahovic fu venduto a gennaio dopo 17 gol segnati. I viola hanno una percentuale realizzativa bassissima

Sono i giorni dei tormenti per i tifosi della Fiorentina. I fischi dei quasi 30 mila spettatori dopo il ko interno contro il Torino hanno racchiuso delusione, rabbia e grande amarezza. Soltanto un anno fa la Fiorentina viaggiava spinta da quel nuovo sistema di gioco di Italiano, brillava la stella di Vlahovic, 17 gol in 21 partite prima che venisse ceduto alla Juventus per un’operazione definita dal presidente Rocco Commisso come “capolavoro” dal punto di vista economico. Peccato che al suo posto, in questi mesi, non siano arrivati attaccanti all’altezza. Non solo del serbo, ma dell’ambizione di una società che nel frattempo ha centrato il ritorno in Europa e che giustamente ha indicato come obiettivo quello di tenere alta l’asticella nelle tre competizioni. Così scrive La Repubblica.

IN MENO. La Fiorentina è a cinque punti dalla settima posizione occupata dall’Udinese, col Torino che l’ha sorpassata in classifica e la Juventus penalizzata di 15 punti  e con altri processi sportivi in corso) che aveva aperto nuove inaspettate possibilità nella corsa verso l’Europa. Al giro di boa, e rispetto all’anno scorso, non mancano soltanto i gol all’attivo (13 in meno) ma soprattutto i punti conquistati. Sono nove in meno rispetto alla stagione del rilancio.

NUMERI. La Fiorentina ha una delle percentuali realizzative più basse di tutto il campionato (7%) nonostante sia una delle squadre che arrivano al tiro con più facilità (299 conclusioni totali), con più calci d’angolo a suo favore (129) e con un numero spropositato di cross utili (142) e di occasioni da gol (236).

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