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Cosa resta da Moena: Jovic fa ben sperare, Cabral indietro, Sottil migliora. Ikonè…

Jovic

L’analisi del Corriere Fiorentino: il serbo deve trovare la condizione ha ma killer instinct, Mandragora tra regia e tiri da fuori

Sul Corriere Fiorentino si traccia un bilancio del ritiro di Moena. Parlando dei singoli, merita una citazione Jovic. Il serbo, nonostante una condizione ancora (molto) lontana dal top, rigore e qualche gol sbagliato di troppo ieri a parte, ha fatto intravedere il suo repertorio e ha dimostrato di avere quel killer instinct di cui i viola hanno un gran bisogno. «Pagherà alti e bassi ancora per un po’ — la spiegazione di Italiano perché deve tornare calciatore al 100% sul piano fisico ma le qualità non si dimenticano e lui deve determinare».

INNESTI. E poi Mandragora, cecchino nelle esercitazioni sui tiri dalla distanza e quasi geometrico nella sua regia. Soprattutto nel gioco lungo. Bene anche Sottil, che pare aver fatto quel salto di qualità mentale necessario per provare a consacrarsi come vero punto di forza.

DA MIGLIORARE. Certo, ci sono anche le voci stonate. Cabral, per esempio, sembra ancora indietro così come Ikonè continua nel suo difficilissimo rapporto col gol e, più in generale, tutta la squadra pare concretizzare ancora troppo poco rispetto a quanto crea. Un difetto che i viola si portano dietro dalla passata stagione e che, per puntare davvero a qualcosa di grande, andrà risolto il prima possibile. «O lo capiamo — ha chiuso Italianoo le partite non si vincono».

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