CorSport – Viola, serve la qualità. Gud, Fazzini e Nicolussi in rampa di lancio

Pioli ne ha parlato per tutta l’estate, nelle prime tre di campionato è mancata. Fiorentina alla ricerca di qualità, con un occhio a tre giocatori

Sono mancate tante cose alla Fiorentina vista nelle prime tre giornate di campionato (per certi versi anche nei playoff di Conference League, specie nel ritorno; la carenza è stata però mascherata dal risultato favorevole). Una sopra a tutte: la qualità. La qualità nel gioco, nella manovra di squadra, nelle invenzioni estemporanee del singolo che vanno oltre le difficoltà corali contingenti, forse l’unico modo per creare difficoltà al Napoli nella partita in cui la mancanza è parsa evidente. L’avversario era sì più forte, ma che ha avuto vita facile per ottanta minuti, anche proprio perché non è mai stato chiamato a risolvere situazioni complicate davanti a Milinkovic-Savic. Che poi è la dote in cima alle preferenze da parte di Pioli fin dal giorno del suo arrivo a Firenze: ha sempre detto di volere una Fiorentina all’insegna della qualità, presentandosi in conferenza stampa l’aveva tratteggiata come caratteristica principale che voleva espressa dalla squadra viola. E ovviamente non ha cambiato idea, anzi. Quindi, dopo la sosta e la sconfitta netta al cospetto dei campioni di Napoli, è il momento giusto per metterla in campo. Così scrive il Corriere dello Sport – Stadio.

TRIS D’ASSI. Il modo è semplice: richiederla da parte di calciatori che ne sono in possesso più di tutti. Parlasi di Gudmundsson, Fazzini ma anche di Nicolussi Caviglia. Tre che contro il Napoli non c’erano (l’islandese per i postumi della distorsione alla caviglia rimediata la settimana precedente in Nazionale) o comunque sono subentrati quando poco o nulla rimaneva da fare per evitare la sconfitta. Però, ad esempio, l’ex Empoli in campo sullo 0-3 la qualità l’ha subito portata alla causa viola e la Fiorentina ha disputato una mini-partita nella partita di altro tenore e chiaramente, non solo per questo, è diventato ed è un’opzione domenica per il Como. Con il toscano accanto allo stesso Gudmundsson nella versione col doppio trequartista alle spalle di Kean, si potrebbe vedere un 3-4-2-1 che è nelle corde della Fiorentina (Pioli l’ha provata per tutta l’estate nelle amichevoli di luglio e agosto) e che garantirebbe forza, profondità, imprevedibilità e soluzioni varie (altra richiesta del tecnico parmigiano ai suoi) in fase d’attacco. Fazzini potrebbe avere spazio anche come mezzala, andando a posizionarsi al fianco di Nicolussi Caviglia, che a sua volta alzerebbe il livello nella costruzione del gioco. Insomma, il giro si chiude e i conti tornano.

BENZINA PER L’ATTACCO. Gudmundsson, Fazzini e Nicolussi Caviglia sono tre che assicurano la qualità mancata contro il Napoli e tre che da dopodomani avranno spazio e saranno chiamati a interpretare un ruolo di rilievo dentro una Fiorentina obbligata a risalire la classifica arricchendola di punti. E la loro presenza non sarà tanto una questione di sistema di gioco, quanto un’esigenza evidenziata da questo scorcio di campionato, in cui Ranieri e compagni hanno denotato scarsa incisività in attacco. Appena due i gol segnati in tre partite di campionato, entrambi sugli sviluppi di calcio piazzato: punizione di Gudmundsson e testa vincente di Mandragora a Cagliari, calcio d’angolo di Nicolussi Caviglia e sinistro-gol di Ranieri al Franchi contro i partenopei. Troppo poco. A beneficiarne non saranno soltanto gli attaccanti, che avranno a disposizione un numero maggiore di palloni da poter sfruttare, ma tutti i calciatori di Pioli, a cominciare da chi la qualità ce l’ha di suo per natura e per un motivo o per l’altro finora non è riuscito a darne conto. Il caso di Fagioli, per dire un calciatore al di sotto delle aspettative e del rendimento: con l’ex Venezia nel ruolo di regista può “liberarsi” tatticamente e dare sfogo finalmente al proprio calcio bello e concreto che finora non si è visto o quasi. Sembra poco e invece tutto messo insieme è tanto: è in grado di cambiare la Fiorentina.