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CorSport – Gud da 10, ora o mai più. Alla Fiorentina come in Nazionale: occasione San Siro

Con il Milan può essere un nuovo inizio: rigenerato in Islanda, Pioli lo mette di nuovo al centro della sua Fiorentina

Non conta più nulla quello che c’è stato finora. O, meglio, conta, ma se c’è Milan-Fiorentina che la squadra viola affronta con appena tre punti in classifica a -10 rispetto ai rossoneri e Albert Gudmundsson ci arriva sulla scia della doppietta all’Ucraina e dell’assist contro la Francia, allora questo è per forza un possibile nuovo inizio. Soprattutto, una nuova occasione per il numero 10 di prendersi la Fiorentina e diventarne il riferimento come tutti (club, squadra, tifosi) si attendono che possa essere fin dal suo arrivo a Firenze lo scorso agosto. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

NUMERO 10. E’ vero che l’ex Genoa ha fatto più in due partite con la Nazionale che in due mesi con Pioli (il terzo gol nel 3-0 contro il Polissya il 21 agosto e l’assist a Mandragora per il momentaneo 1-0 a Cagliari tre giorni più tardi: poi stop, perse le tracce) e fino a prova contraria il vero Gud è quello visto con la maglia dell’Islanda. Quello che inventa e decide, che sposta gli equilibri e incide, quello che esprime un calcio gioioso e di rendimento insieme. Quello che ci si aspettava dall’alto investimento della Fiorentina. Pioli non vede l’ora di rivedere lo stesso 10 anche a Firenze: conosce il valore del calciatore e sa il contributo che può dare alla squadra. E se serve per risollevarsi e riscattarsi, più che mai non vede l’ora: il Milan domenica è l’occasione perfetta.

LIBERAMENTE. Sta a Gud. Dice: è una questione di posizione, alla Fiorentina gioca troppo lontano dalla porta avversaria. A parte che il commissario tecnico islandese Gunnlaugsson l’ha impiegato da centrocampista puro sia nel 4-3-3 anti Ucraina (da dove Gudmundsson ha realizzato una doppietta anche se inutile per evitare la sconfitta) e sia nel più prudente 3-5-2 anti Francia (con assist decisivo per il 2-2 di Hlynsson), viene difficile credere che Pioli ne ingabbi tatticamente la fantasia e la creatività e meno ancora che non lo voglia negli ultimi venti-trenta metri dove si scrivono le sorti di una partita. Qualche compito ce l’ha di sicuro Gud, e non può essere diversamente, ma più di tutto ha ampio orizzonte di movimento in fase d’attacco viola. E allora diventa una questione di testa. Albert Gudmundsson, uno abituato agli spazi enormi e senza confini della sua terra, ha bisogno di libertà di pensiero che diventi libertà d’azione: è la strada per imporsi, conquistare e rilanciare la Fiorentina.

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