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CorFio: l'Europa passa ancora da Vlahovic. Il 2 marzo il primo faccia a faccia

In Coppa Italia sarà doppia sfida con il centravanti passato alla Juventus nel mercato di gennaio

«L’Europa, passa da Vlahovic». Lo dicevano in molti, ma lo pensavano (quasi) tutti. Basta dare un occhio ai numeri infatti, per rendersi conto di quanto il serbo abbia inciso su classifica e ambizioni della Fiorentina. L’«innominabile», come ormai viene identificato sui social dai tifosi viola, ha segnato 17 dei 41 gol realizzati dalla banda di Italiano in campionato e nessuno, in serie A, ha inciso quanto lui.

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Sono 15 (su 36 totali) i punti lasciati in dote dall’ex numero 9. Ora Vlahovic se n’è andato eppure, quella frase, vale ancora. Colpa di un destino mai così malizioso che ha voluto che Fiorentina e Juventus si sfidassero in una semifinale di Coppa Italia che si annuncia ad altissimo tasso di emozioni e di tensioni.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Una sfida che i viola si sono guadagnati grazie all’impresa di Bergamo seguita, qualche ora più tardi, dal (sofferto) successo dei bianconeri sul Sassuolo. E guarda un po’. È stato proprio Vlahovic, aiutato da una fortunatissima deviazione, a determinare il risultato.

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«Penso solo a giocare e a vincere — ha detto lui a caldo — le altre cose non mi interessano e per me sarà una partita come le altre». Difficile credergli. Perché in viola ha lasciato degli amici veri. Perché con Italiano aveva un rapporto speciale.

E perché, soprattutto, sa bene che tipo di accoglienza lo aspetta.

La data è cerchiata in rosso: mercoledì 2 marzo

Il ritorno invece, a Torino, si giocherà il 20 aprile. Ora però, ovviamente, tutti pensieri sono rivolti al primo faccia a faccia. Ci pensano nello spogliatoio della Fiorentina, e ci pensano i tifosi. Anche perché a quel punto il Governo potrebbe aver dato il via libera per il 100% di capienza negli stadi che comunque, già dal prossimo 27 febbraio, sarà portata al 75%.

Gli ultras insomma, quel giorno, saranno regolarmente in Curva Fiesole. E qui veniamo ad un altro aspetto della questione: l’ordine pubblico. Nella mente di tutti infatti, istituzioni comprese, c’è ancora lo striscione firmato dai Viking (gruppo storico della tifoseria juventina) apparso al Franchi dopo la cessione di Vlahovic ai bianconeri.

Una provocazione che ha portato alla denuncia di un 37enne, e al timore per possibili vendette. E se in quel momento si pensava di avere ancora qualche mese di tempo prima di doversene preoccupare (Fiorentina-Juve, ultima di campionato, è in programma il 22 maggio).

Ora tutto si accelera. E non è da escludere anche se ad ora non ci sono indicazioni in tal senso, che ai tifosi della Juventus venga vietata la trasferta. Di certo c’è che la preoccupazione è alta, così come è elevato il rischio (basta pensare agli striscioni che tappezzarono Firenze) di cori o scritte di discriminazione razziale che esporrebbero la Fiorentina a severe sanzioni.

Problemi seri, ma che non riguardano la squadra. Anzi. Il trionfo sull’Atalanta ha riacceso l’entusiasmo che la cessione di Vlahovic, seguita dalla sconfitta con la Lazio, avevano inevitabilmente smorzato.

Basta pensare ai cori cantati dagli stessi calciatori sul prato e nello spogliatoio del Gewiss Stadium, e alla festa con i tifosi (circa 250) all’atterraggio a Peretola

«Saremo sempre al vostro fianco», il messaggio recapitato al mister e ai suoi. Scene che non si vedevano da un pezzo da queste parti, e chissà cosa potrebbe accadere in caso di qualificazione all’Europa. Ci sono due strade, per raggiungerla.

Vincere la Coppa Italia, o scalare la classifica in campionato. In mezzo ad entrambe, tra semifinale e ultima giornata, lo stesso ostacolo: Dusan Vlahovic.


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