Filosofie opposte: Allegri punta a un blocco basso e a non prendere gol, Pioli vuole aggressione e recupero palla. Ma i viola prendono troppe reti
«Negli ultimi 20 anni in un solo campionato non ha vinto la squadra con la miglior difesa. Una grande squadra segna dai 60 agli 80 gol in una stagione, ma se ne prendi 40 non puoi entrare tra le prime quattro». Massimiliano Allegri è stato negli ultimi anni il simbolo (probabilmente andando oltre il suo reale pensiero) dei «risultatisti» da contrapporre, secondo una divisione oggettivamente stucchevole, ai «giochisti». Come se chi predica il bel calcio avesse come obiettivo perdere o, comunque, fosse disinteressati al risultato. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DIFERSI APPROCCI. La realtà, per usare le parole di Stefano Pioli, è che quest’ultimi sono convinti che «giocando bene sia più facile vincere le partite». Così come sarebbe sbagliato pensare che l’allenatore della Fiorentina non abbia cuore equilibrio e difensiva. Gli interessa, eccome, anche se nella sua testa c’è e ci sarà sempre una squadra che abbia il baricentro alto, che difenda correndo in avanti, e che abbia come obiettivo riconquistare il pallone il prima possibile. Allegri no. Ed è questa la vera differenza. Il tecnico rossonero preferisce difendere col blocco basso, creandosi più spazi possibile per attaccare poi in ripartenza.
MILAN. Allegri ha raggiunto il suo obiettivo: doveva sistemare una difesa che l’anno scorso prendeva sempre acqua, fin qui ha incassato solo 3 gol in campionato: l’ultimo su azione all’esordio, Bonazzoli della Cremonese. Poi solo il rigore di De Bruyne. In 8 gare stagionali (comprese le due di Coppa Italia contro Bari e Lecce) il Milan ha mantenuto la porta inviolata in ben 6 occasioni.
VIOLA. La Fiorentina invece ha già subito 8 gol (più 2 in Conference), e De Gea ha chiuso la porta solo nei due 0-0 contro Torino e Pisa. Per il resto, se si esclude lo 0-3 nell’andata col Polissya e il 2-0 al Sigma, ha sempre preso (almeno) una rete. E per fortuna che spesso ci ha messo del suo proprio il portierone spagnolo che in questo momento è forse l’unico a reggere il confronto con il Milan . Tra lui e Maignan sarà la sfida tra due numeri uno veri capaci, col loro rendimento, di alzare il livello di tutti.
Di
Redazione LaViola.it