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Con un pugno di mosche in mano. La Fiorentina non è ancora pronta per vincere

Stagione splendida, ma questa squadra deve crescere ancora, secondo Il Corriere dello Sport - Stadio. Applausi per larghi tratti di gara, ma Viola tradita dagli errori

Tanta strada fatta per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. La Fiorentina, dopo la Coppa Italia, perde anche la Conference League. Il divario di qualità fra i viola e il West Ham alla fine ha pesato, anche se la Fiorentina non deve farsi prendere dalla depressione: i ragazzi di Italiano hanno giocato la finale con il carattere e tutta la forza tecnica che hanno permesso a questa squadra di arrivare dove è arrivata.

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Solo che a certi livelli bisogna avere quel qualcosa in più che oggi la Fiorentina non possiede. Quell’azione al 90' che ha devastato la difesa di Italiano assegnando la coppa agli inglesi, da Paquetà a Bowen, deve far riflettere: ci sono gli errori viola ma ci sono, dall’altra parte, le grandi doti di giocatori abituati a un calcio di alto livello.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. SUL PEZZO, MA... La Fiorentina deve crescere ancora, ma anche ieri ha dimostrato di meritare gli elogi per una stagione splendida, al di sopra di quanto tutti si aspettavano. Sicuramente all’Eden Arena si è fatta sentire la tensione e la pressione, non è stata una Fiorentina perfetta, però è stata per lunghissimi tratti dentro la partita.

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Lo dimostra il fatto che Bonaventura abbia pareggiato il vantaggio di Benrahma su rigore dopo soli 5 minuti: la squadra poteva sgonfiarsi sullo 0-1, non lo ha fatto. Il tocco di mano di Biraghi che ha dato il rigore al West Ham e un’imbucata subita al 90' sulla quale lo stesso Biraghi ha tenuto in gioco Bowen, scappato alle spalle di Igor, sono leggerezze che non si possono concedere e che condannano una Fiorentina fino a quel momento da applausi.


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