Connect with us

Notizie

Comuzzo: “Sono tosto. Obiettivi personali ci sono, ma prima conta la squadra”

Comuzzo - Fiorentina

Il diciannovenne viola ha parlato in un’intervista a Radio Bruno delle sue prime esperienze in A e della Fiorentina

Il difensore viola classe 2005, Pietro Comuzzo, è stato intervistato nel Pentasport di Radio Bruno dove ha parlato della squadra e della sua carriera. Ma prima un piccolo recap della settimana in corso: “È una settimana importante. Arriviamo domenica a giocare il derby contro l’Empoli ed è una partita che può essere un punto di svolta per l’inizio della nostra stagione. Abbiamo fatto così e così finora. Siamo riusciti a prenderci 3 punti dalla Lazio che sono importantissimi. Ora dobbiamo lavorare sempre di più per prenderci i punti che ci meritiamo. La vittoria aiuta sempre. Presa anche quasi all’ultimo è stata una sorta di liberazione per tutti noi”.

PRIMO 2005 IN MAGLIA VIOLA. “Io mi reputo tanto fortunato. Sono sicuro che il lavoro ripaga sempre. Cerco di rimanere sempre con i piedi per terra. Palladino è stata la mia fortuna. Vede qualcosa in me e posso solo ringraziarlo. Cerco di ripagarlo facendo il meglio possibile. Credo abbia visto in me il fatto che riesco a rimanere sempre concentrato. Gioco semplice e in fase difensiva cerco di essere il più aggressivo possibile”.

MARCATURA A UOMO. “Sono cambiate diverse cose. Per un difensore passare da una difesa a 3 a una a 4, e viceversa, è diverso per il ruolo che ricompri. A 3 il centrale ha molte più responsabilità. È un processo di apprendimento che deve abbreviarsi, non può durare tutta la stagione. Ce la stiamo mettendo tutta per dare il meglio sul campo. Una volta immagazzinati entrambi i moduli possiamo cambiarli in base alla squadra che ci troviamo contro”.

SCINTILLA GUD. “Un giocatore così ci aiuta tanto per la fiducia. È un giocatore che può cambiarti tutta la partita e trascina dietro il resto della squadra. Noi gli andiamo dietro”.

VIOLA PARK. “Al Viola Park ci sono ragazzi giovani che si allenano e possono ritrovarsi a mangiare con i giocatori della prima squadra. Rispetto a prima c’è una differenza totale dai campi in cui ci alleniamo, all’organizzazione, alla stessa mensa che prima non c’era per le giovanili. È un mondo diverso che ti spinge a fare sempre meglio. Parlo con molti ragazzi della Primavera avendo la loro età. Cerco di dargli dei consigli. Mi rivedo in loro. Adesso pensare a dove sono arrivato, fa un po’ effetto”.

I COMPAGNI. “Qua ci sono dei ragazzi splendidi a partire dal capitano, che ti fanno entrare nel gruppo. All’inizio si sta ovviamente con chi si conosce un po’ di più. Io con Kayode e Martinelli. È uno spogliatoio in cui tutti ti fanno sentire parte del gruppo”.

IN PRIMA SQUADRA. “È un processo che non viene definito nel momento esatto dell’esordio (a Napoli) o del contratto. È un percorso che parte dalla Primavera e inizi a vedere che riesci a giocare un po’ su e un po’ giù. Poi vedi che riesci a rimanere nella prima squadra. Fino a quest’anno dove giochi qualche partita in campionato e inizi a capire che sei arrivato a giocare nel calcio dei grandi. È un contesto incredibile. Pensare di avere dietro un portiere come De Gea è una cosa folle. Devi dare tutto in campo”.

 NUOVI CONCETTI. “C’è stata un po’ di difficoltà iniziale e si è visto in campo. Non penso dipenda dai giocatori nuovi. Ci sono idee nuove da assimilare ed è naturale che sia così”.

ERRORI. “Io voglio essere giudicato come un giovane ragazzo della Fiorentina, che gioca qui e che quando gioca cerca di dare tutto. Quando sbaglio è ovvio che la gente mi vada contro, non voglio che ci siano differenze perché sono giovane. Quando sono in campo penso a migliorare. Dopo un errore cerco di rialzarmi e giocare come se non fosse successo. È una cosa su cui sto lavorando moltissimo. Dentro di me l’errore pesa ma cerco di reagire al meglio possibile”.

ESULTANZA. “Non ho pensato a un esultanza, vedrò sul momento”.

I PIÙ FORTI. “L’attaccante più forte al momento della Serie A è forse Lukaku del Napoli, ma anche Moise qui in casa. Sono loro due i più forti della Serie A. Come difensore penso a Gatti della Juventus per la leadership che ha. A me piace un giocatore per l’aggressività e la mentalità”.

VERSO EMPOLI. “È una Fiorentina che andrà là e cercherà di fare come il secondo tempo della Lazio. Cercheremo di fare la partita e portare a casa il risultato. Ora è quello che conta. Incontriamo una squadra che sta bene. Sarà una partita molto tosta. È un derby, può avere maggiore valenza ma la approcciamo come qualunque partita”.

A COSA PUNTA LA VIOLA. “Noi ci alleniamo al meglio e cerchiamo di entrare in campo dando tutto. Possiamo giocarcela con tutte. Ci saranno partite dove giocheremo meglio e altre peggio ma possiamo mettere in difficoltà tutte le squadre. Dipenderà da noi”.

LA SUA CARATTERISTICA. “Mi dicono sempre che sono tosto e questa cosa mi rimarrà sempre. È una caratteristica che da difensore mi piace avere”.

COMMISSO. “Il presidente quando mi vede mi saluta sempre. È stato sempre bravissimo, come penso con tutti. Dopo la scomparsa di mia mamma è stato il primo a farmi le condoglianze. È una persona squisita. Per lui vedere un giovane partire dall’Under 15 e arrivare fin qui è una grande soddisfazione sicuramente”.

PRIMA DEL CALCIO. “All’università mi sarebbero piaciute materie come ingegneria. C’è stato poi il calcio e ho spinto l’accelleratore su quello”.

OBIETTIVI. “Comuzzo a fine stagione è contento se la Fiorentina fa bene. Obiettivi personali ci sono ma prima conta la squadra”.

 

6 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

6 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Notizie

6
0
Lascia un commento!x