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Commisso fa il punto sulla Fiorentina. Dalle critiche ai ricavi, dalla grande stagione alla situazione Torreira. Il tutto con un po’ di disillusione

Commisso

Le parole del presidente della Fiorentina fanno il punto sul recente passato e fissano paletti per il futuro

Archiviata la stagione, è tempo di bilanci. Il primo a farli è stato proprio il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, che dopo tanti mesi è tornato a rispondere alle domande dei giornalisti, seppur con una formula inconsueta e che lascia più di qualche perplessità. Un Commisso meno impetuoso di altre volte (ma non per questo docile), che ha rassicurato sul proprio stato di salute in miglioramento – la notizia più bella – e ha fatto il punto della situazione a 360° sulle questioni di casa Fiorentina.

“Il nostro risultato è fenomenale e bisogna esserne orgogliosi“, ha dichiarato il patron viola sulla stagione attuale. Il concetto è semplice: la Fiorentina ha fatto 22 punti in più dell’anno scorso e si è inserita tra le migliori del campionato; quelle che hanno finito davanti ai viola hanno fatturati ben più corposi e hanno speso tantissimo. Nonostante ciò, i viola gli sono arrivati molto vicini. Tutto vero, anche se bisognerebbe aggiungere che la storia della Fiorentina racconta di una squadra che nelle prime sette posizioni della classifica c’è arrivata praticamente sempre. Spesso superando proprio chi spendeva molto di più.

QUESTIONE ECONOMICA. Ecco, perché la questione ricavi è stata un’altra volta centrale nel discorso di Rocco, che ha ribadito per l’ennesima volta perché sia molto complicato puntare alle primissime posizioni senza aumentare il volume dei ricavi. Per farlo, l’unica soluzione individuata sembra essere lo stadio di proprietà, che però non verrà mai realizzato. Infine, il presidente ha smentito categoricamente la voci su una possibile cessione della società, sebbene anche stavolta si sia mostrato più volte indispettito da una parte di stampa, piazza e opinionisti che (a suo dire) gli remano contro. Inoltre, il magnate italo-americano ha in pratica fissato il budget per la prossima campagna acquisti: 50 milioni di euro.

VLAHOVIC COME PIATEK-CABRAL? Decisamente più dubbi lasciano alcune dichiarazioni sulla cessione di Vlahovic. L’operazione economica era stata già spiegata dal presidente a febbraio, ma quando Commisso va a parlare dei rendimenti sul campo non si può non storcere la bocca. “Alla Juve ha fatto gli stessi gol di Piatek e Cabral. Non abbiamo perso molto con Vlahovic”, ha dichiarato il presidente. In termini di numeri il discorso può anche filare: 9 gol ha segnato il serbo in bianconero, 8 gol hanno realizzato insieme i due centravanti arrivati a gennaio in maglia viola.

La realtà, tuttavia, è che il calcio non è solo numeri. Chiunque abbia visto le partite dei viola in stagione non può negare la differenza abissale tra il rendimento del serbo in maglia viola e quello dei suoi sostituti. Questo è vero sia che si ritenga che la Fiorentina abbia fatto bene a cedere Vlahovic a gennaio, sia che si pensi l’esatto contrario. Sportivamente parlando, eccome se la Fiorentina ha perso con la cessione del serbo.

TORREIRA NÌ. Infine, la questione più spinosa, il nodo Torreira. Il presidente ha aperto a possibili “rivisitazioni” della situazione attorno al centrocampista gigliato, sul quale la piazza viola si è schierata apertamente a suon di #riscattatetorreira. Commisso ha glissato sull’accaduto, ma non ha risparmiato una staffilata al procuratore del ragazzo. La decisione su Torreira sembrava presa, forse la grande determinazione dei tifosi nel richiedere a gran voce il riscatto ha fatto cambiare idea al presidente. Tuttavia, è difficile riprendere i discorsi se si tirano bordate alla controparte (“Chi se ne approfitta”, secondo Commisso).

BILANCI. Per tracciare un bilancio, le parole di Commisso sono state più o meno in linea con le aspettative. Il presidente ha più volte ribadito concetti che già erano stati da lui espressi, quasi a voler aprire le orecchie a coloro che, a suo dire, sembrano proprio non voler sentire. Ed è forse proprio questo il problema delle dichiarazioni di Commisso. Cominciano a sembrare eccessivamente ripetitivi i concetti espressi, il continuo riferimento ai soldi spesi, l’abitudine di parlare sempre delle altre, facendo paragoni che non sempre sono così calzanti.

A prescindere da come la si pensi, dalle parole e dai modi di Commisso sembra intravedersi una crescente amarezza e disillusione. Rimasto scottato dall’impossibilità da realizzare il nuovo stadio. E molto infastidito dalle critiche che, soprattutto in una città come Firenze, non mancano e non mancheranno mai. “Non è accettabile per come alcune persone della mia famiglia sono state trattate. Queste cose mi disgustano e chissà, magari col tempo posso anche andarmene”.

Intanto però c’è una Fiorentina da costruire. La Fiorentina del ritorno in Europa dopo 6 anni. La prima volta che la nuova proprietà si misurerà con una competizione continentale.

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