Mai una situazione semplice tra il presidente e il giocatore più forte del momento
In principio fu Federico Chiesa e fu il segnale che quella tra la Fiorentina di Commisso e i suoi gioielli più preziosi sarebbe stata (sempre) una relazione complicata. Era l’estate del 2019 e quello col figlio di Enrico fu, appunto, il primo di una lunghissima serie di scontri. Scrive il Corriere Fiorentino.
Storie tese, a volte tesissime, che almeno fino a oggi si sono concluse tutte nello stesso, identico, modo: l’addio del calciatore
Certo, a volte la società è riuscita quantomeno a rimandare il momento dello strappo. Con Federico andò proprio così, con quel famoso scontro, a New York, a favor di giornalisti sul pullman della squadra.
Il ragazzo voleva andare alla Juventus ma la nuova proprietà non ne voleva sapere di presentarsi alla città con una cessione del genere. E allora ecco il faccia a faccia con Joe Barone, e l’affare rimandato all’estate successiva.
E poi Lucas Torreira, preso in prestito e mai riscattato a causa di uno scontro tra lo scomparso d.g., il centrocampista uruguaiano e il suo procuratore. Questione di costi e di ingaggio e non, come si volle far passare, di un rapporto difficile tra il giocatore e Vincenzo Italiano.
E ancora Dusan Vlahovic, il tira e molla per il rinnovo, i botta e risposta con il suo agente, la cessione alla Juve a gennaio con i viola in piena lotta per la Champions. Ci son state poi le tensioni con Amrabat (questione tuttora aperta) Castrovilli e Bonaventura fino ad arrivare, storia di questi giorni, al caso Gonzalez.
La vicenda ormai è nota e per capire se anche questa si chiuderà con una separazione bisognerà aspettare almeno la giornata di lunedì quando l’argentino, chiuse le vacanze, si presenterà al Viola Park.
Di
Redazione LaViola.it