A New York come alle latitudini fiorentine tutti smentiscono ipotesi di cessione. Commisso sta investendo tanto il marchio diventa più appetibile
“Un uomo dentro la Fiorentina liquida la notizia come sciocchezza, usando su whatsapp un’espressione più colorita. A New York un rappresentante del cerchio magico del presidente Rocco Commisso usa le classiche due parole: ‘fake news'”. Sul Corriere dello Sport-Stadio, l’inviato negli Stati Uniti Massimo Basile parla così della notizia uscita ieri riguardante una possibile cessione della Fiorentina a un fondo arabo.
Dalla Grande Mela fanno sapere che Commisso non ha messo in vendita la società. Qualora dovesse farlo sarà lui a decidere come e quando. A condurre i giochi sarà proprio il patron e il rumor “finisce il Viola Park e poi vende” non trova, al momento, conferme. Non è escluso peraltro che Commisso possa cedere il club e mantenere il centro sportivo, dandolo in affitto, e garantendosi un ricavo garantito da destinare agli eredi.
Dal club viola fanno notare anche che la Fiorentina ha appena rinnovato il contratto a Italiano, ha un nuovo logo ed è pronta ad intraprendere un mercato che seguirà le indicazioni dell’allenatore. Tutti segnali che non fanno pensare ad un’uscita imminente dell’attuale proprietà. Molti club oltre alla Fiorentina peraltro, fanno notare sempre dalla società, si muovono con i prestiti dopo la crisi globale legata alla pandemia. I report circa una presunta trattativa che girano da mesi, sottolinea sempre il Corriere dello Sport-Stadio, sembrano frutto della volontà di parte della tifoseria che sogna l’arrivo di un altro “salvatore” in grado di parlare finalmente di calcio e non di bilanci. La diminuzione degli interventi pubblici di Commisso è frutto soprattutto dei consigli della componente americana del club che fa base a New York; il suo supporto alla squadra però, fanno sapere, non è mai mancato.
Allo stesso tempo, la parabola di Commisso assomiglia in parte a quella di Pallotta, passato dai tutti in piazza del Popolo alla separazione finale. Sicuramente ha inciso la mancata realizzazione dello stadio, il vero obiettivo di questa avventura, che Rocco Commisso voleva costruire con i propri soldi per poi avere il totale controllo, anche sui cantieri. Saltato il progetto stadio, rimane da portare avanti il progetto sportivo, ma senza follie.
I Cosmos, anch’essi di proprietà di Commisso, sono l’unica vera icona del calcio statunitense, ma da due anni sono stati “parcheggiati in garage”. Per rilanciarli servirebbe un’importante operazione di marketing, ma Commisso fa parte di un’altra generazione. Anche i progetti di investimento della Fiorentina in USA si sono fermati. Nonostante questo, Firenze e il club hanno grande fascino negli States. Il giorno che il presidente darà il segnale di voler vendere, i pretendenti non mancheranno. E lui lo sa.
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Redazione LaViola.it