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Castellacci: “Troppe partite e troppo stress. Si pensi alla salute dei calciatori”

Le dichiarazioni dell’ex medico della Nazionale sui tanti infortuni

L’ex medico della Nazionale, Enrico Castellacci ha parlato a Il Tirreno: “Se si pensa agli infortuni degli anni Settanta capitati a Rocca e Roggi, costretti ad abbandonare l'attività agonistica a 24-25 anni, e all'esperienza vissuta in Francia accantoal professor Albert Trillat, il chirurgo del ginocchio per antonomasia, ci rendiamo conto dei passi da gigante in campo sanitario.

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Oggi il 90% dei calciatori professionisti che hanno partecipato alla Uefa Champions League tornano a giocare sugli stessi standard dopo essersi sottoposti a un'operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio. Ma non è tutto oro ciò che riluce....Da tempo i medici dello sport denunciano la sovraesposizione agonistica dei calciatori.

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Settanta partite l'anno tra amichevoli, campionato, Coppa Italia, coppe Europee e in qualche caso nazionali giocate spesso a tre-quattro giorni di distanza l'una dall'altra in funzione dei business, degli sponsor, dei tifosi e dei media senza che le federazioni e gli organi nazionali e internazionali preposti pensino alla salute dei giocatori.

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Non parlo soltanto dei gravi infortuni che si moltiplicano (Rodri, Bremer, Carvajal, Zapata, Malinovskyi, Ter Stegen, Scalvini, Scamacca, Florenzi, solo per citare i più noti negli ultimi tre-quattro mesi), ma dei futuri gravi problemi osteoarticolari a cui andranno incontro a fine carriera.

Per sensibilizzare l'opinione pubblica e permettere in guardia gli stessi protagonisti della domenica abbiamo stipulato un accordo con l'Assocalciatori, con cui collaboriamo da tempo, che ha lo scopo di creare le migliori condizioni per l'effettuazione di visite ed accertamenti ritenuti indispensabili per la salute implementando quanto previsto per legge o per disposizioni federali.

Collaboreremo affinché Uefa, Fifa, federazioni e leghe pongano un freno a questo aumento indiscriminato di partite che nuoce alla salute degli atleti”.


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