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Calabrese su La Repubblica: “Sussulto viola, c’è un’idea di squadra. Ma Pioli stabilisca le gerarchie”

Un’altra sconfitta ma qualcosa si è mosso, la Fiorentina ha lottato fino alla fine (e sprecato). Ma manca l’amalgama

Qualcosa si è mosso nella Fiorentina. Al di là del risultato si è intravisto un barlume di gioco, un’idea di squadra. Certo la strada è ancora lunga, ma volendo essere ottimisti un sussulto c’è stato. E non solo per il gol di Kean che ha rotto la monotonia dell’astinenza, ma perché in fondo la Fiorentina che ha preso due schiaffi dalla Roma non si è mai arresa e ha lottato fino alla fine. Così scrive Giuseppe Calabrese su La Repubblica.

GERARCHIE. Un palo di Kean, una traversa di Piccoli, un erroraccio di Gosens: sì, poteva finire anche in un altro modo, ma il pareggio in ogni caso non avrebbe modificato il giudizio su una squadra ancora in cerca di se stessa e del suo equilibrio migliore. Stanno mancando le certezze. Dodo e Gosens non hanno ancora ritrovato l’energia per spingere, e anche in mezzo al campo i meccanismi sono ancora da mettere a punto. Nicolussi Caviglia e Fazzini hanno qualità, però non basta. Serve l’amalgama, come avrebbe detto qualche vecchio allenatore. Forse converrebbe scegliere un blocco di giocatori e lavorare soprattutto su quelli. Avere la possibilità di ruotare gli uomini e cambiare schema tattico è una risorsa, ma a volte può essere anche un limite. La sosta servirà a Pioli per fare chiarezza nella sua testa e magari stabilire anche delle gerarchie, che nel calcio servono sempre.

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