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Bologna, Italiano: “L’accusa di Pradè mi ha sorpreso e ferito. So cos’è il rispetto”

Italiano - Bologna

Le dichiarazioni dell’allenatore rossoblù che è tornato sull’episodio con Pradè

L’allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano ha parlato al Corriere dello Sport: “Le parole di Pradè? Io ho cercato di andar via velocemente per non creare problemi. E non avevo mancato di rispetto a nessuno, tantomeno a una squadra, a ragazzi, a una tifoseria, a una città che mi hanno dato tanto. Quelle parole mi hanno sorpreso e fatto male. Dopo la gara ho fatto le condoglianze a Palladino perché aveva appena perso la mamma e ho espresso il mio dispiacere per quello che era accaduto a Bove. Cos’altro avrei dovuto dire o fare? A chi avrei dovuto telefonare? Il rispetto… Ci tengo a sottolineare una cosa: in otto anni da allenatore professionista non sono mai stato espulso. Ho sempre rispettato colleghi, avversari, tifosi, arbitri. Sul controllo delle emozioni durante la gara si può e si deve sempre migliorare. Non sono certamente l’unico che vive i novanta minuti in modo assoluto. Non ho mai dimenticato una frase di Maradona: “Quando sei in campo la vita sparisce, i problemi spariscono. Sparisce tutto”… Pensa che per merito mio venticinque anni fa fu cambiata addirittura una regola sulle esultanze. Aspetta, con Pradé vi siete più sentiti? No”. 

FINALI. “Delle tre finali, quella che fa più male è l’ultima, con l’Olympiacos. Avversario greco con la finale in Grecia, ha avuto la tavola apparecchiata all’80%… Io più di una volta ho messo il difensore in più, il centrocampista in più, quando arrivava l’alert”.

PERMALOSO. “La vita ti invita a cambiare, ci
sto lavorando. In questo ambito, nel lavoro, la permalosità è controproducente, così come
il rancore. Ai ragazzi lo ripeto spesso, energie sprecate”. 

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