La storia del centrocampista uruguaiano dell’Alavés che piace alla Fiorentina
Quando da bambino sua madre Roxana lo accompagnava al club Santa Ana, nel barrio General Flores y Chimborazo di Montevideo, si ispirava a Ronaldinho. Col tempo il suo idolo è diventato invece Gattuso. “La sua attitudine e il suo carattere mi rappresentano”, pensieri e parole del centrocampista dell’Alavés che piace alla Fiorentina, Carlos Benavidez a Tuttosport.
Classe 1998, destro di piede e alto 185 cm, l’uruguaiano ha esordito in Uruguay a 18 anni con la maglia ‘violeta’ del Defensor Sporting. Le prime partite in Primera le ha giocate da difensore centrale prima di affermarsi da mediano. È in quella posizione che ha attirato gli interessi di Inter e Fiorentina quando nel 2017 si è poi messo in evidenza al Sudamericano Sub-20 al fianco di Valverde e Bentancur.
Da Montevideo a Buenos Aires. Charlys ha attraversato il Rio de la Plata per trasferirsi all’Independiente, che si era coronato campione della Copa Sudamericana. L’esperienza al Rojo di Avellaneda non è stata positiva a causa di una serie di gravi infortuni: con la miseria di 24 partite di campionato in 4 stagioni: nell’ottobre 2018 ha subito una rottura del legamento crociato e del menisco del ginocchio sinistro, mentre nel 2021 si è infortunato al legamento crociato anteriore del ginocchio destro.
A scommettere sullo svincolato Benavidez nel momento più difficile della sua carriera però è stato l’Alavés nel 2022, quando stava per retrocedere in Segunda Division. A Vitoria si è presentato con le treccine tra lo scetticismo generale, ma in 2 mesi è diventato leader della squadra con tanto di fascia da capitano al braccio e ha guidato la formazione di Garcia al ritorno in LaLiga dopo appena una stagione.
Chiave nel suo adattamento è stato lo psicologo Emilio Ibáñez: “Quando sono arrivato a Vitória arrivavo dal calcio sudamericano ed ero molto impulsivo. Sono stato rimproverato molte volte, ma lavorando con lo staff tecnico e lo psicologo, abbiamo fatto molti esercizi di rilassamento la sera prima delle partite. Sono le persone che non si vedono ma sono sempre in prima linea. Emiliano è una persona eccezionale e condivide con noi la sua vita quotidiana. Ci andiamo tutti molto spesso, sia per discorsi individuali che collettivi. Siamo persone e abbiamo i nostri problemi, è sempre bello avere qualcuno di cui fidarsi con cui scaricarsi”, ha rivelato in una recente intervista.
Nel 2022 era stato seguito da Roberto Mancini visto che ha il doppio passaporto grazie ai bisnonni di Samarate, una piccola cittadina in provincia di Varese. Adesso, dopo 5 gol in 65 presenze con la maglia albiazul e il decimo posto in campionato, per Benavidez si ripresenta la possibilità di giocare in Serie A con la maglia viola. Con 7 anni di distanza vedremo se stavolta sarà quella giusta per vederlo a Firenze.

Di
Mattia Zupo