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Editoriali

Arriva il Napoli. Senza paura, ma si alza l’asticella. Ora le riprove del campo

Luca Ranieri - Fiorentina

Per la Fiorentina è tempo di alzare l’asticella anche sul campo. Arriva il Napoli al Franchi. Contro gli azzurri servono risposte

Calendario tosto? No, bello’, disse Pioli qualche giorno fa commentando la serie di sfide che attendono la sua Fiorentina. Sulla stessa lunghezza di pensiero anche i vari protagonisti viola che hanno preso la parola in questi giorni di sosta. Non spaventa il poker di sfide all’orizzonte con Napoli, Como, derby col Pisa e Roma, ma stuzzica. Sì perché, dopo i due pareggi rimediati nelle prime due giornate con Torino e Cagliari, nel prossimo segmento di partite dal coefficiente di difficoltà molto alto si capirà cosa è davvero la Fiorentina. Tra Pisa e Roma ci sarà anche la prima partita del girone europeo col Sigma Olomouc da giocare senza lo squalificato Kean. Visto il livello del girone europeo, molto più insidioso rispetto ad altri anni, quella coi cechi sarà già una gara da vincere a tutti i costi.

MENTALITA’. Non arriveranno sentenze definitive, ovviamente. La stagione è lunga. Sicuramente ci saranno preziose indicazioni, in tutti i reparti: Nicolussi Caviglia farà il regista? Fagioli la mezz’ala? La mediana passerà definitivamente a tre? Piccoli e Kean in tandem funzionano? Insistere con l’impostazione dal basso? Lamptey può insidiare Dodo? Fazzini è al livello di Gudmundsson? Il trequartista sì, no? Il tutto da valutare assieme ai risultati. Non soltanto, ma anche quelli conteranno. Fin qui Pioli ha provato da subito a dare una mentalità da grande squadra ai suoi, senza aver alcun timore degli avversari, proponendo sulla carta un calcio offensivo e tentando  di dominare sempre ogni avversario. Impossibile avere riprove nelle prime due gare stagionali, con nel mezzo il playoff di Conference da dentro o fuori, il mercato aperto, la preparazione etc etc. Le prossime 4 sfide, invece, saranno molto più indicative.

BASI. Le basi ci sono, o meglio sembrano esserci. Gli investimenti ci sono stati, piacciano o meno i calciatori comprati. E’ rimasto uno dei tre migliori portieri dello scorso campionato, il vice capocannoniere della Serie A, quasi tutti i titolari della passata stagione che hanno portato al raggiungimento di 65 punti in campionato, è arrivato un tecnico tra i pochi ad aver vinto di recente uno Scudetto al posto del solito allenatore emergente di turno etc etc. A parole l’asticella è stata subito innalzata. Anche coi fatti. Ora sarà il tempo delle riprove. Non delle sentenze. Ma le prossime gare di campionato ne diranno molto di più.

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