Amrabat e Arthur si sposerebbero perfettamente per una mediana a due. Ma il marocchino sembra avere testa altrove. E le offerte non arrivano
Pochi giorni e sarà campionato per la Fiorentina. Da qui a venerdì, quando Vincenzo Italiano dovrà diramare la lista dei convocati per la gara contro il Genoa di sabato, è tutto da vedere se ci sarà ancora, o meno, Sofyan Amrabat. Quello che era stato il caso degli ultimi giorni del mercato invernale, con l’offerta del Barcellona per un prestito oneroso con diritto di riscatto (4+36 milioni) rispedita al mittente dal club viola nonostante il tentativo di rottura del marocchino, con poi annesse scuse e reintegro in rosa, rischia di divenire la telenovela dell’estate. Il motivo è semplice: lui vorrebbe andar via, la Fiorentina lo venderebbe volentieri, ma nessuno sta offrendo i soldi necessari per convincere la società viola. O meglio, chi aveva fatto delle proposte che avrebbero trovato il sì della Fiorentina, ad esempio il West Ham (proposta da 35 milioni alla società viola) e un altro club inglese, ha ricevuto il no del calciatore che, evidentemente, sta aspettando qualcosa che fin qui non si è materializzato. Arriverà questa offerta?
PARADOSSO. Mentre le parti attendono una svolta, con Dominguez che resta sempre tra i desiderata della Fiorentina per sostituire Amrabat, Vincenzo Italiano pare orientato a ripartire dal 4-2-3-1 con aggiustamento verso il 4-3-3. E con l’innesto di Arthur, in caso di mediana a due, il tandem con Amrabat sembrerebbe sulla carta perfetto, ovvero un regista e un recuperatore di palloni, che poi è il sistema di gioco in cui il marocchino ha sempre espresso il meglio di se stesso, sia a Verona con al fianco Veloso che nel Marocco. Il paradosso sta tutto qui: se Amrabat non fosse già un giocatore viola, ma di un altro club, e domani la Fiorentina lo acquistasse, diremmo esattamente questo. Ci sono, però, tutta una serie di se e ma che incidono su quanto detto sopra.
SE E MA. 1) La testa: se Amrabat fosse pienamente calato a livello mentale nelle dinamiche della Fiorentina, probabilmente, non avrebbe commesso tutti quegli errori visti contro il modesto Sestri Levante in occasione della penultima amichevole giocata al Franchi. Se dovesse restare a Firenze, lo farebbe convinto? O solo perché i lidi dove sperava di approdare lo hanno solamente illuso? Come ormai noto Amrabat ‘funziona’ quando è pienamente concentrato, altrimenti commette errori su errori non avendo grande tecnica con cui sopperire a cali di attenzione. 2) Rinnovo: per quanto ci sia un’opzione che permetterebbe alla Fiorentina di allungare il contratto al marocchino di un altro anno, portando la scadenza al 2025, la forza contrattuale sul mercato della società viola non sarebbe così elevata. Tanto che, già alla situazione attuale, non stanno arrivando offerte congrue al valore che ne fa del cartellino la Fiorentina. Se invece Amrabat si convincesse a rimanere, rinnovando il suo contratto con la Fiorentina, le cose potrebbero cambiare. Ma fin qui non ci sono stati segnali di apertura. 3) Le parole indesiderate: se Amrabat dovesse restare alla Fiorentina, siamo certi che entourage, fratello, ct del Marocco e chissà chi altri continuerebbe a parlare di un calciatore che meriterebbe altro, un top club e chissà cosa. Già a gennaio la situazione non fu piacevole, né all’esterno né all’interno. Poche settimane fa accadde lo stesso, con quel “Commisso ci ha promesso che avrebbe lasciato andare altrove Amrabat in estate” dichiarato dal procuratore che ha creato in società non poco malumore. 4) Le alternative: se Amrabat resta è un conto, se parte è un altro. La Fiorentina rischia di restare prigioniera della situazione, gli obiettivi tenuti in caldo per sostituirlo potrebbero accasarsi altrove, coi prezzi che potrebbero cambiare avvicinandosi al gong del mercato. Va anche considerato il fatto che il Marocco disputerà la Coppa D’Africa a gennaio.
SENSAZIONI. Al netto di tutto quanto detto sopra, coi tanti se e ma del caso, la sensazione è che Amrabat sia destinato a lasciare la Fiorentina, con annesso paradosso di poter formare con Arthur una coppia mediana molto più che interessante. Il tempo inizia a stringere.
Di
Gianluca Bigiotti