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Altro che esame di maturità! Show viola al ‘Maradona’, Italiano certifica l’obiettivo: mirino puntato sull’Europa

Capolavoro viola a Napoli, di fronte ad uno stadio esaurito. Alla fine cantano e gioiscono i 350 tifosi viola giunti da Firenze

Doveva essere l’ennesimo esame di maturità di una stagione che, per la verità, ne ha avuti fin troppi. La Fiorentina lo ha trasformato in qualcosa di più: in uno status che la squadra di Italiano, fino a ieri, non aveva. Una dimensione totalmente nuova. Perché forse qualcuno ci credeva già prima, ma era lecito pensare che per aggredire davvero un posto europeo servisse fare qualche impresa in trasferta con le big del campionato (e fin qui la Viola aveva stentato). Buon passo a Milano contro l’Inter, eccezionale risultato al ‘Maradona’.

Tre punti pesantissimi, ma soprattutto una serie di altre cose forse anche più importanti (se mai fosse possibile). La consapevolezza del gruppo di poter far male a chiunque. La voglia di soffrire insieme nei momenti delicati, come in avvio di secondo tempo. La capacità di essere lucidi nei momenti determinanti. Per una volta, il cinismo di arrivare da Ospina quattro volte e buttarla dentro tre. E poi, quel che si chiedeva a gran voce: i gol degli esterni (due di Gonzalez e uno di Ikoné nelle ultime partite) e il timbro sul cartellino del centravanti. Detto fatto. Partita non semplice contro due signori difensori, ma Cabral la sigilla con un gol da giocatore vero. Un mix di tecnica, forza fisica e precisione. Quel che ci voleva e che ci vorrà per fare il 9 della Fiorentina da qui in avanti. Via anche la maglia dopo il gol, a beneficio dei fotografi e giusto per mettere a tacere qualche voce che circolava da tempo. Ovvero che fosse in sovrappeso. Forse lo era a gennaio quando è arrivato dal Basilea. Adesso è tirato come una corda di violino.

Italiano ci ha messo del suo, preparando una partita giusta, senza giocatori fondamentali come Odriozola, Torreira e Bonaventura. Si fida di Venuti, libera il dinamismo di Amrabat davanti alla difesa e chiede a Castrovilli una partita di sostanza. Difficile trovare qualcuno al di sotto di una prova importante. Bravi i due centrali, con Igor che dimostra ancora una volta la sua crescita (poteva essere sostituito prima che lo beffasse all’ultimo Osimhen) e bravo anche Milenkovic a convivere per oltre ottanta minuti con un cartellino giallo sulle spalle. 

Il resto è Nico Gonzalez. E non è assolutamente poco in queste giornate. Per la verità, le sta trovando adesso con una preziosa continuità. Parte esterno, si accentra sotto la punta, gioca una marea di palloni. Ma soprattutto gioca quelli decisivi. Gol e assist per il raddoppio di Ikoné. Cinque gol e nove assist il suo bottino stagionale. I conti cominciano a tornare.

Si racconta di un Commisso euforico, messo in contatto subito con i giocatori e poi in videochiamata con Joe Barone al momento dell’arrivo alla stazione di Campo di Marte, dove la comitiva gigliata è stata accolta dai tifosi con cori e fumogeni. Italiano uno dei più scatenati, ma la cosa principale l’aveva detta subito dopo la partita, certificando per la prima volta che adesso la sua squadra è veramente in piena lotta per l’Europa.

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