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Al Franchi arriva Palladino: sarà lui il post Italiano? Il moltiplicatore di valore che ha cambiato la storia del Monza

Palladino

Un allenatore che ha saputo cambiare e valorizzare tanti giocatori, tra i papabili successori di Italiano. Lunedì sarà a Firenze

Intanto da avversario, poi chissà. Un incrocio non banale quello di lunedì a Firenze, quando si siederà sulla panchina del Franchi Raffaele Palladino. Per il momento sulla panchina lato Ferrovia, magari tra qualche mese farà una trentina di metri in direzione Fiesole. Una delle ultime uscite con il suo Monza per l’ex esterno, tra le altre, di Parma, Juve, Genoa e Crotone. “Mi sento di aver dato tutto per questa squadra e aver scritto insieme al mio staff pagine di storia di questo club“, ha detto il classe ’84 la scorsa settimana. E in effetti, difficile dargli torto.

RITMO DA EUROPA. Subentrato a Giovanni Stroppa dopo la 6° giornata dello scorso campionato, dall’ultima posizione (con un solo punto fatto) ha portato il Monza all’11° posto con 52 punti finali: miglior neopromossa d’Europa, tra le migliori nella storia della Serie A (negli ultimi 25 anni solo dietro al Chievo 2002 e alla Juve 2008). E con un rendimento da 52 punti in 32 partite, Palladino ha fatto meglio di Italiano, Mourinho e Gasperini, che nel parziale hanno raccolto 50 punti. Ritmo da Europa, insomma, con una squadra sì ambiziosa ma allestita per restare in Serie A. Logica la riconferma da parte dello scomparso Berlusconi e di Galliani per questa stagione, quando Palladino ha saputo reagire ad un inizio non semplicissimo (6 punti in 6 partite, infortuni pesanti e la squalifica del Papu Gomez per doping) assestandosi all’11° posto. Ancora lì, con un sogno Europa cullato per diverse settimane, prima del calo dell’ultimo periodo (3 punti nelle ultime 6 gare, quando però ha affrontato Napoli, Bologna, Lazio, Atalanta e Torino).

CAMBIARE. Un allenatore, Palladino, che ha saputo anche cambiare in questo biennio. Il 3-4-2-1 di base si è infatti poi modificato nel 4-2-3-1 degli ultimi mesi, con esterni pensati più come seconde punte che come ali. Non solo numeri, anche il sistema di gioco è cambiato: l’anno scorso la forza del Monza era sulle fasce, con Carlos Augusto e Ciurria che macinavano chilometri, gol e assist. Quest’anno Palladino ha dovuto cambiare, accentrando di più il gioco e valorizzando i vari Colpani, Valentin Carboni, Dany Mota.

MOLTIPLICATORE. Non solo, perché Palladino è stato un vero moltiplicatore di valore. Nel suo biennio i giocatori del Monza hanno avuto nel complesso un plusvalore di oltre 50 milioni di euro, secondo i dati oggettivi di Transfermarkt. Capitalizzazione già avvenuta con Carlos Augusto, comprato a suo tempo a 4 milioni e rivenduto a 13 all’Inter. Ma anche Di Gregorio, Colpani e Dany Mota sono ora pezzi pregiati del club, per non parlare di Valentin Carboni che, pur in prestito sempre dall’Inter, ha visto schizzare il proprio valore ad oltre 20 milioni. Ma anche i vari Vignato, Pessina, Daniel Maldini o Ciurria e Colombo (questi ultimi seppur in calo negli ultimi mesi) hanno visto la propria quotazione aumentare sotto la gestione Palladino.

TRA I FAVORITI. Insomma, sulla carta un allenatore che ha dimostrato con i fatti di saper lavorare con i giovani ma anche con giocatori con un passato di un certo livello. Portando il Monza ad un passo dalla zona Europa per due anni di fila. Anche per questo è uno dei favoriti alla successione di Vincenzo Italiano. Ma non solo, perché anche il suo tipo di calcio, fatto di intensità, trame offensive e ricerca della qualità, ha attirato diversi estimatori. Intanto c’è però da chiudere questa stagione, che il Monza vorrebbe finire nella parte sinistra di classifica (sopravanzando il Torino). Lunedì sarà al Franchi, da avversario. Poi chissà…

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