Eccessiva vicinanza alla nuova pista, difficile rispettare i piani di rischio. I nodi che impedirebbero la costruzione dell’impianto nell’area di Campi
Il progetto del nuovo stadio a Campi sembra ormai prendere quota. Ma i nodi da sciogliere sul fronte delle incompatibilità non sono comunque pochi. A cominciare dalla eccessiva vicinanza dell’area opzionata da Rocco Commisso con la nuova pista dell’aeroporto Vespucci. Lo scrive La Nazione.
Dopo l’irrigidimento istituzionale iniziale si è arrivati a una fase possibilista. Da Toscana Aeroporti il presidente Marco Carrai ha sottolineato l’importanza di realizzare sia la nuova pista che lo stadio.
In Camera di Commercio sono iniziati una serie di confronti fra le categorie. Si ricerca una soluzione che consenta di non rinunciare a nessuna delle due infrastrutture. Al momento il nuovo stadio a Campi è solo un’idea. Nessun progettista ha ancora messo nero su bianco sia le caratteristiche dell’impianto sportivo che quelle del centro commerciale. La famosa cittadella viola, che anche il patron Rocco Commisso considera irrinunciabile per l’equilibrio economico del suo investimento.
Ma il dato di fatto è che l’area per il nuovo stadio è a soli 2 chilometri e mezzo dalla testata della pista di volo monodirezionale sulla quale lavora Toscana Aeroporti. E che qualunque tipo di progetto di stadio dovrà comunque avere il parere di Enac (l’Ente nazionale aviazione civile) ed Enav (l’ente che gestisce il traffico aereo).
L’area opzionata da Commisso è molto ampia. Potrà quindi consentire molteplici soluzioni progettuali che permettano la convivenza di tutte le infrastrutture di servizio richieste dalle attuali normative.
Una cittadella limitata per Rocco. Mentre Toscana Aeroporti aspetta il decreto semplificazione
Certo è che la nuova pista impone il rispetto di particolari piani di rischio. Poiché anche Rocco Commisso, nelle sue ultime dichiarazioni da New York, ha dichiarato di voler cercare una soluzione che consenta di realizzare sia lo stadio che l’aeroporto, la progettazione della nuova cittadella viola potrebbe risultare particolarmente limitata.
I piani di rischio aeroportuali, per esempio, impongono particolari attenzioni legate alle statistiche internazionali sugli incidenti di volo in atterraggio. Difficile quindi pensare a un centro commerciale, affollato tutti i giorni e per tutta la giornata nel cono d’atterraggio di un aeroporto.
L’ultima sentenza del Consiglio di Stato ha solo richiesto la ripresentazione della Valutazione d’impatto ambientale. Difficile quindi pensare che la nuova pista possa essere cancellata. La Regione ha già avviato la procedura per la modifica del Pit. L’attesa quindi è per il decreto del governo. Che rispettando la valutazione di ’opera strategica’ già attribuita all’aeroporto, consenta di sbrogliare la matassa e velocizzare l’iter per la costruzione della nuova pista parallela. Quella di cui stadio e cittadella viola dovranno tenere conto.
Di
Redazione LaViola.it