Bagarre politica sul tema delle tasse. Rapporti tesi tra la Fiorentina e Lotito, dopo le recenti frecciate lanciate dal patron della Lazio
Come sottolinea La Nazione, non è la prima volta che ci sono frizioni tra Fiorentina e Lazio.
BILANCI. Stavolta, però, l’attacco di Lotito pare essere frontale. La miccia l’emendamento al decreto Aiuti quater che sostiene i bilanci delle squadre di calcio e che Lotito, da pochi mesi senatore di Forza Italia, sta difendendo strenuamente.
BARRA DRITTA. La dirigenza viola, dal suo canto, tiene giustamente la barra dritta e va per la sua strada, convinta che per un calcio diverso sia necessario il rigore, soprattutto nei conti. E sono in tanti a pensarla come lei. Tra questi anche il senatore Matteo Renzi, per questo punzecchiato da Lotito, che lo accusa di avere conflitti di interesse perchè tifoso viola. Accuse rispedite al mittente, considerata l’evidenza: Lotito è presidente della Lazio.
OGGI. Anche oggi l’argomento sarà discusso in Parlamento. Su tutti il nodo che prevede di posticipare ulteriormente i debiti fiscali e contributivi delle società sportive (ha portata generale, ma è pensato soprattutto per le squadre di serie A) già sospesi con diversi provvedimenti fino al 30 novembre 2022 spalmandoli in 60 rate mensili, e poi di godere di uno scudo penale e sportivo. “Non è che la coda di quanto fatto dal governo Draghi – spiega il primo firmatario dell’emendamento, il senatore forzista Dario Damiani – tanto è vero che la norma in commissione bilancio a Palazzo Madama (dove è in discussione il dl aiuti, ndr) l’hanno firmata quasi tutti”. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti non ha alcuna intenzione di farsi mettere in croce per fare un favore alle grandi società di calcio e lancia l’altolà: “La norma è indifendibile”. Il ministro dello sport, Andrea Abodi, aveva già notificato la sua contrarietà in merito: niente strappi. “Un aiuto difficile da giustificare in un momento in cui la vera emergenza sono le famiglie in difficoltà”, si ragiona nei palazzi del governo. A riassumere umori comuni, provvede il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi: “In questo momento non mi sembra che tra le priorità di Chigi ci sia il condono alle squadre di calcio”. Urbano Cairo, patron del Torino, ne ha parlato così: “Spesso mi capita di non essere d’accordo con Lotito, stavolta la pensiamo alla stessa maniera: serve un sostegno”. Quanto al resto della maggioranza, la Lega non ha firmato l’emendamento, e da Fratelli d’Italia fanno sapere che «probabilmente» chi ha messo la firma «non era proprio cosciente» di ciò che faceva. Dall’altra parte della barricata, ci sono crepe nel Pd: il senatore Daniele Manca, sostiene l’emendamento “è coerente con quanto abbiamo fatto e votato con il governo Draghi”. Ma l’ex allenatore di volley e neo-deputato Mauro Berruto, responsabile sport per i democratici, rilancia: “Non voterò mai una norma che premia comportamenti poco virtuosi”. I cinquestelle? Hanno cambiato campo a metà partita: e la firma di Patuanelli che figurava in bella vista in calce all’emendamento, è ora sparita.
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Redazione LaViola.it