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45’ di Gudmundsson bastano per dire: sì, è iniziato il progetto Fiorentina

45’ sono bastati per avere la certezza che il salto di qualità con l’islandese non solo è possibile, ma è alla portata in tempi brevi

Sono bastati 45’ di Gudmundsson alla Fiorentina (e a Palladino) per avere la certezza che il salto di qualità sperato, auspicato e voluto, con l’islandese non solo è possibile, ma è alla portata in tempi brevi, scrive il Corriere Dello Sport.

Senza caricare Albert di troppe responsabilità, col rientro dell’ex Genoa può dirsi finalmente iniziato il progetto Fiorentina. QUALITA’. La gara coi laziali ha dimostrato le qualità di Gudmundsson, un po’ attaccante e un po’ centrocampista.

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Velocità di pensiero e d’esecuzione, con quel baricentro basso e quella corsa busto eretto e in avanti non bellissima da vedere, ma con quelle sterzate secche che anticipano il tempo (vedi fallo di Guendouzi ai suoi danni sul primo rigore) e disorientano chi gli si contrappone di fronte.

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E tutto gli viene così, naturalmente. PERSONALITA’. Conquistare il calcio di rigore appena entrato e trasformarlo, andare sul dischetto togliendo il pallone a Kean in un gesto privo di prepotenza e invece ricco di personalità (aveva fatto lo stesso a Genova con Retegui) con nessuna paura di concedere il bis.

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Entrare dentro una Fiorentina timorosa e quasi impaurita, piena di dubbi e all’inseguimento di un’identità, e rivoltarla: la strada per trasformare i difetti in virtù è ancora lunga, ma Palladino e i suoi adesso hanno una consapevolezza che fino all’intervallo con la Lazio non avevano.


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