270 milioni di euro per lo sport. Il Governo pensa ad andare in soccorso della crisi (anche del calcio), tra caro bollette, spese sanitarie e capienze limitate negli stadi
Duecentosettanta milioni per lo sport. A tanto ammontano gli aiuti che potrebbero entrare nel prossimo decreto ristori, scrive la Gazzetta Dello Sport. Dal vertice del professionismo fino alla piccola società dilettantistica di base, aggredita ora pure dal caro bollette, con l’aumento vorticoso dei costi per l’energia, arriveranno cospicui sostegni dal Governo.
200 milioni di salvagente per le società che gestiscono gli impianti e che fanno i conti più delle altre con gli aumenti, oltre a 50 milioni per le spese sanitarie per far fronte a tamponi e sanificazioni. In più saranno previsti, per quanto solo per i primi tre mesi dell’anno, 20 milioni per il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni. Resterà comunque una soglia: il finanziamento sarà concesso a tutte le società sportive che non superano i 100 milioni di fatturato (in questo modo resteranno fuori, come gia per la prima tranche, tutte le big di serie A).
La Lega di A, in particolare, con il suo presidente Paolo Dal Pino ha inviato alla sottosegretaria Valentina Vezzali una lettera-allarme senza nascondere il rischio che «i club gettino la spugna» di fronte all’emergenza se non ci saranno aiuti adeguati. Ora attende naturalmente l’approvazione del decreto per poter esprimere un giudizio. Anche perché, peraltro, la partita non è finita e ci sono diversi tavoli ancora aperti. La Federcalcio sta lavorando per poter allargare le maglie degli aiuti indiretti, come avvenne in autunno, quando la combinazione sospensione-rateizzazione dei versamenti fiscali e contributivi non riuscì a entrare nel decreto rilancio prima però di essere inserita nella legge di Bilancio. L’obiettivo è quello di allargare l’arco temporale della sospensione e della rateizzazione, che per ora riguarda i primi quattro mesi del 2022. Molto dipenderà anche dalla possibilità di tornare al 50 per cento di capienza negli stadi, obiettivo che la Vezzali sostiene raggiungibile «se la curva si abbasserà». L’eventualità di una conferma della quota di 5mila spettatori anche a febbraio produrrebbe una nuova mazzata sui conti delle società.
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Redazione LaViola.it