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1 tiro ogni 32’ e 1 (solo) gol. Tra il servirlo meglio e l’incidere di più, Belotti vuol rialzare la cresta

Pochi tiri e un solo gol per Belotti. Che però è intoccabile nel ruolo di nove della Fiorentina. Serve una crescita per i viola

In questo momento non ci sono dubbi: Andrea Belotti è il nove titolare della Fiorentina. Non c’è confronto con Nzola, mentre Beltran sta funzionando bene, forse anche meglio, a supporto della punta.

POCHI TIRI, UN GOL. Eppure, da quando è arrivato a Firenze il Gallo ha avuto pochissimo impatto in zona gol. Belotti, infatti, è fermo ad una sola rete, segnata al Frosinone, in 550 minuti giocati in Serie A con la maglia gigliata. Per una questione di centimetri il suo bottino sarebbe potuto essere più ampio, visto il palo colpito con la Lazio e la traversa colpita col Lecce.

Se si guarda al numero di conclusioni, considerando solo le gare di campionato, Belotti è fermo a quota 17 tiri in 550’. Tradotto: il Gallo va al tiro ogni 32’, che proiettato sui 90’ di gara vorrebbe dire che l’attaccante centrale della Fiorentina effettua in media tre tiri a partita. Non certo un’infinità, ma neanche pochissimi.

CONFRONTO. Mettendo a paragone Belotti e Nzola alla voce conclusioni (stando al solo campionato), l’angolano ha messo a referto 27 conclusioni in 1276’ giocati in questa Serie A, andando al tiro 1 volta ogni 47’, segnando solamente 2 reti. I numeri di Beltran, invece, parlano di 23 tiri in 1324’, ovvero una conclusione ogni 57’, per 6 reti totali.

E’, piuttosto, alle voci protezione del pallone, pressing alto e spizzate sulle palle alte che il Gallo Belotti è apparso sin da subito decisamente di un altro livello rispetto a Beltran e Nzola. La capacità di far reparto da solo, prendendo all’occorrenza dei falli per far salire la squadra, è stata sin da subito una grande lacuna per il Vikingo, soprattutto per le caratteristiche fisiche, mentre Nzola ha passato partite intere a non vincere quasi mai un contrasto e a perdere continuamente palloni, al contrario di Belotti.

STEP. Una cosa è certa: la Fiorentina e Italiano devono trovare il modo di mettere in condizione il proprio centravanti di avere più palloni da buttare dentro. Basti pensare che Cabral e Jovic, che hanno messo a referto il deludente bottino di 14 reti totali la scorsa Serie A, chiusero il campionato 2022/23 andando al tiro in media una volta ogni 26′. Eppure l’allenatore è lo stesso, come più o meno il pacchetto di esterni offensivi (e non) che avrebbero il compito di fornire assist per la punta. Non che sia qualcosa di nuovo, ma anche i numeri certificano il fatto che a questa Fiorentina serva fare un salto di qualità nella finalizzazione, ma anche nel mettere le punte in condizione di calciare in porta. Adesso ancor di più, visto che la Fiorentina ha a disposizione un centravanti da 110 reti in Serie A come il Gallo, che vuol tornare ad alzare la cresta.

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